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San Salvatore da Horta (in Santa Rosalia)

La chiesa e il convento, inaugurati nel 1749, furono terminati nel 1780. L’interno della chiesa è ad una sola navata con otto cappelle laterali e altare maggiore in marmo dove sono l’urna con le ossa di S. Salvatore e la sua statua. L’abside presenta un mosaico in cui è riprodotta la morte del santo. L’insieme è in stile barocchetto piemontese.Descrizione: Le ossa del santo si trovano attualmente conservate in un’urna di bronzo dorato collocata sull’altare centrale della chiesa di Santa Rosalia. Sullo stesso altare si trova anche una statua del santo adagiata all’interno di una bara in vetro. La salma, precedentemente custodita nel convento di S. Maria di Gesù, distrutto nel 1717, giunse nel 1757, dopo essere stata temporaneamente custodita in vari conventi cagliaritani. Varie mutilazioni le erano state inferte dai devoti per trarne reliquie; venne privata anche del cuore, trafugato dal frate Giovanni d’Aranda e conservato nel convento di San Pietro di Silki, presso Sassari. Entrata in uso: nell’anno 1567 Reliquia: Ossa
Ubicazione originaria del Santuario: Gli ex voto in origine si trovavano appesi alle pareti del santuario. Note sulla raccolta: Essi sono di vario tipo e di diverse epoche, a partire dalla morte del Santo. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari, Fotografie, Altro Conservazione attuale: Gli ex voto sono stati spostati in epoca recente e non sono più visibili. Si attende una loro collocazione definitiva in un museo di prossima realizzazione.
I numerosi miracoli del Santo sono ricordati in tutte le opere dedicate alla sua vita. Alcuni si trovano anche negli atti del processo canonico.
Tutte le fonti relative al santuario sono concordi nell’affermare che l’edificazione della chiesa e dell’annesso convento per i frati minori osservanti ebbe inizio nel 1741, ma la chiesa divenne santuario dopo la traslazione delle reliquie di S. Salvatore da Horta nel 1757. Non esiste una leggenda di fondazione del santuario. La leggenda riguarda il corpo del Santo il quale, più volte riesumato e ispezionato nel corso degli anni seguenti la morte, appariva sempre intatto e ben conservato. Altre tradizioni riguardano i miracoli, come quella volta in cui a Barcellona venne chiesto al fraticello di preparare il pranzo per i confratelli ed egli lo realizzò in pochi minuti. La concessione delle indulgenze, da lucrarsi nel giorno della festa, risale all’epoca della canonizzazione del Santo. Il santuario, fin dal primo insediarsi dei Frati Minori nell’annesso convento, fu posto sotto la giurisdizione della Provincia di Santa Maria delle Grazie dei Frati Minori di Sardegna, della quale tuttora fa parte. I religiosi che assunsero la cura spirituale della chiesa di Santa Rosalia-Santuario di San Salvatore da Horta provenivano dal convento di Santa Maria di Gesù, distrutto durante i bombardamenti del 1717. Ospitati per alcuni anni nel convento francescano di San Mauro, dal 1749 essi si occupano della cura spirituale del santuario. Il patronato laico della Congregazione dei Siciliani era attestato fin dal 1695 sulla chiesa preesistente. Nella ricostruita chiesa di Santa Rosalia essi convissero con gli Osservanti e avrebbero dovuto avere il patronato sulla sola cappella dedicata alla santa, ma di fatto lo esercitavano su tutta la chiesa. Il patronato dei Siciliani é venuto meno nel primo dopoguerra.

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