San Salvatore in Onda

Descrizione: Corpo di san Vincenzo Pallotti morto nel 1850, posto dal 1950, anno della canonizzazione, sotto l’altare maggiore. Entrata in uso: nell’anno 1850 Reliquia: Ossa Descrizione: Madonna con bambino in tela. Sec. XIX.L’immagine della Virgo Potens fu donata dalla discepola del Pallotti Elisabetta Sanna. Costei era una vedova giunta dalla Sardegna a Roma, dove fu costretta a restare per il resto della sua vita a causa di una grave infermità che le impedì di riprendere la nave. Conobbe Vincenzo Pallotti e frequentò la chiesa di San Salvatore in Onda. Qui morì in odore di santità e venne sepolta davanti l’altare dei SS. Cosma e Damiano. Leone XIII il 22 aprile 1880 la dichiarò venerabile. L’immagine fu posta nel 1868 in una apposita cappella (nella quale fu trasferito anche il corpo della Sanna) fatta costruire dalla famiglia Cassetta che ne deteneva il giuspatronato. L’immagine della Virgo Potens avrebbe iniziato subito a produrre miracoli tanto che alla metà dell’800 vi erano ai lati dell’icona dei quadri contenenti numerosi ex-voto. Entrata in uso: nell’anno 1868 Immagine: Dipinto Descrizione: Si tratta di una statuetta in cartapesta commissionata da Vincenzo Pallotti. Il piede in argento era baciato dai fedeli che si recavano a S, Andrea della Valle durante l’ottavario dell’Epifania istituito dal santo per celebrare l’universalità della Chiesa cattolica (durante la settimana i fedeli ppotevano assistere a celebrazioni eucaristiche di diversi riti). In origine si trovava in un’urna dorata con appesi gli ex-voto. Entrata in uso: nell’anno 1840 Immagine: Statua
Note sulla raccolta: Alcuni ex-voto si trovano ancora attaccati alle pareti della chiesa. In realtà la maggiorparte si riferisce agli altri culti (la statua del bambinello, l’immagine della Virgo Potens). Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche
I miracoli, verificatisi soprattutto all’indomani della morte, ma anche in occasione dei processi di canonizzazione, sono soprattutto romani e riportati nelle numerose agiografie dedicate al santo.
La notte del 22 gennaio 1850 morì Vincenzo Pallotti fondatore della Società dell’Apostolato Cattolico (che nel 1854 prenderà il nome di Pia Società delle Missioni)alla quale dal 14 agosto 1844 era stata affidata da Gregorio XVI la cura della chiesa. La chiesa era stata chiusa al pubblico per lavori di restauro, ma nei giorni successivi alla morte del Pallotti fu riaperta a causa del grande concorso di folla che giungeva per rendere omaggio al defunto. Il corpo fu esposto per tre giorni e l’evento, stando ai testimoni del processo di beatificazione, fu accompagnato da fenomeni prodigiosi: sarebbe infatti apparso ad alcuni suoi fedeli nell’ora della morte e per circa un mese nella stanza in cui morì si sentì un ‘odore soave’. Reliquie del futuro santo furono nei tre giorni di esposizione, come scrive Carlo Maria Orlandi che fu vicino al fondatore nei suoi ultimi giorni, ‘dispensate in gran numero’. Il 25 gennaio il corpo fu posto nella navata sinistra presso l’altare del Salvatore. Dopo questa momentanea apertura della chiesa i lavori di ristrutturazione proseguirono e nel 1869 i Pallottini furono costretti a chiuderla del tutto trasferendo l’officiatura nella vicina chiesa di S. Francesco a Ponte Sisto. Per il centenario della morte del Pallotti, che coincide con la sua canonizzazione, fu eretto il nuovo altare maggiore atto ad accogliere le spoglie del nuovo santo. Nel frattempo veniva aperta alla venerazione dei fedeli la camera del Pallotti che si trova nei piani superiori del convento in cui vi sono abiti e mobili appartenuti al Pallotti, strumenti di penitenza e arredi liturgici. Recentemente i ladri hanno trafugato molte delle reliquie presenti nella stanza. Indulgenze perpetue sono state accordate da Pio IX con breve del 23 dicembre 1851 a coloro che nelle ore notturne frequentano la chiesa.

Via dei Pettinari, 56-58, 00186 Roma, Italy
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