San Vigilio

Dedicata al terzo vescovo di Trento e orientata regolarmente a est, la cattedrale di San Vigilio, iniziata da Adamo d’Arogno nel 1212 e terminata nella zona ovest ai primi del Trecento, ha pianta a croce latina leggermente asimmetrica. La stretta facciata a due spioventi caratterizzata dall’enorme rosone strombato a sedici raggi e dalla galleria scalare di coronamento, di restauro. Dei due campanili previsti in origine, si realizz solo quello nord, con bifore sottili a luci centinate nella cella ottagonale e la caratteristica copertura a cipolla. Il prospetto settentrionale il pi monumentale: da qui la visione della cattedrale incompleta, dato che il Castelletto e un setto murario quattrocentesco impediscono la vista dell’abside minore. La testata del transetto ingentilita dal famoso rosone della Fortuna; al di sopra corre la galleria praticabile ad archetti a tutto sesto sostenuti da colonnine binate che caratterizza tutto il fianco nord e la zona absidale. Pi a ovest si trova il protiro della "porta del vescovo", cinquecentesco con elementi di reimpiego, sostenuto da due leoni stilofori; il portale strombato contiene nella lunetta le belle statue del Pantocrator con i simboli degli Evangelisti. La parete prosegue con sei lesene, due interrotte da altrettante monofore, non sempre corrispondenti alla scansione delle campate interne, pi rispettata sulla muratura della navata maggiore, sopra il tetto a spiovente unico: qui una monofora centinata segna ogni settore e la profilatura ad archetti pensili frutto del restauro ottocentesco. Il prospetto meridionale assai pi semplice, con un assetto di lesene e archetti pensili ornati da protomi animali e testine. All’altezza della sesta campata emerge la cappella del Crocifisso, voluta dal principe vescovo Alberti Poia (1682-1687), a pianta quadrata, con tiburio ottagonale finestrato sui lati principali e cupola con lanterna. Sul prospetto orientale si apre il secondo protiro del duomo, sorretto da un leone stiloforo e tre telamoni; a lato si vede l’absidina sud, con una monofora centrale centinata e un motivo superiore ad arcatelle su semicolonne. L’abside maggiore, divisa verticalmente in tre settori da paraste con semicolonne addossate, scompartita orizzontalmente in quattro livelli, di cui il pi sviluppato il terzo, con grandi monofore a tutto sesto, la centrale ornata da una coppia di grifi che artigliano la preda e da colonne ofitiche. Sopra il presbiterio si alza il tiburio ottagonale ricostruito in forme neoromaniche, illuminato da oculi strombati, dotato sui lati obliqui di quattro edicole semicircolari a sporto e completato dalle consuete gallerie. L’interno a tre navate di sette campate coperte da volte a crociera, separate da pilastri centrali a fascio e pilastri con semicolonne addossati alle fiancate, fortemente sviluppati in altezza. Un pontile con funzione statica raccorda in controfacciata il residuo dei campanili; due caratteristiche scale rampanti salgono all’indietro le navate minori: quella sinistra conduce alla cella campanaria e alle gallerie praticabili esterne. Il transetto poco sporgente, portato negli anni Sessanta alla stessa quota delle navate, coperto anch’esso da volte a crociera e ornato da affreschi dei secoli XIII e XIV; l’abside sud, pi piccola, dedicata a Santo Stefano e ospita l’altare dei martiri d’Anaunia, officiato nei giorni feriali; presso quella nord, di San Giovanni Evangelista, con la monofora disassata per la presenza incombente del Castelletto, vi l’accesso all’area archeologica. Una scalinata conduce al presbiterio, ampliato verso ovest nel 1976; da qui si eleva ulteriormente l’altar maggiore a urna con baldacchino a colonne tortili. La sua posa comport tra il 1738 e il 1743 l’abbassamento del presbiterio di circa 4 metri e la conseguente demolizione della cripta duecentesca, parzialmente ritrovata con gli scavi. La profonda abside maggiore con il coro chiude la costruzione.All’interno della cattedrale – di grandi dimensioni – i culti specifici trovano nel tempo loro particolari collocazioni.Descrizione: La cattedrale conserva tuttora le reliquie di Vigilio (terzo vescovo di Trento, + ca. 400), Sisinio, Martirio, Alessandro (o martiri d’Anaunia, + 397), Massenza (? – traslazione alla met del sec. XII); molto venerati il crocifisso ligneo di Sixtus Frey (fine XV secolo) e la statua della Madonna Addolorata (XIX sec.). Immagine: Statua Reliquia: Ossa
Raccolta di ex voto: No Note sulla raccolta: Non esiste propriamente una raccolta di ex-voto, ma non si può negare che molte delle opere d’arte (affreschi, dipinti, statue, altari) esistenti nella cattedrale adempiano a tale funzione. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Si vedano, in bibliografia, i volumi curati da Enrico Castelnuovo
Vi sono tradizioni di miracoli legate ai singoli destinatari del culto ma non specificatamente al luogo.
I&nbsp;-&nbsp;III&nbsp;(preesistenze intorno)<br><br>Gli scavi condotti a partire dal 1964 sotto l’attuale cattedrale hanno dimostrato che quell’area, appena a sud delle mura cittadine, era stata urbanizzata tra I e II secolo, con edifici di carattere soprattutto commerciale, in abbandono dall’avanzato III secolo.E’ la data di costruzione di una chiesa cimiteriale sul luogo in cui furono deposte le reliquie dei Martiri Anauniesi e sul luogo in cui fu sepolto Vigilio, terzo vescovo di Trento. Se ci si riferisce alla deposizione dei corpi di Sisinio, Martirio, Alessandro e (successivamente) Vigilio, che all’origine del culto, va detto che esistono leggende riguardanti i vari personaggi (lettere coeve di Vigilio sugli altri tre, passio tardiva su Vigilio), con accenni alla costruzione dell’edificio. In senso stretto non si pu parlare tuttavia di leggenda di fondazione. L’edificio divenuto cattedrale nell’alto medioevo e in quanto tale ha subito numerose ristrutturazioni, fino al totale rifacimento voluto dal vescovo Federico Wanga nel XIII secolo. La pi antica del 1290. L’esercizio della cura d’anime era affidato (almeno dal XIII secolo) a mansionari.

Piazza del Duomo, 38122 Trento, Italy
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