San Vincenzo

Nell’alto medioevo al posto dell’aula mononave viene eretto un edificio di maggiori dimensioni, a tre navate e con schola cantorum, sacrestia e vestibolo. Nel corso dell’XI secolo vengono costruiti, presso l’abside della basilica, un edificio a croce greca, di cui è incerta la funzione, e una torre campanaria.Descrizione: L’oggetto del culto doveva essere la tomba del martire, che non è stata individuata. Reliquia: Altra Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia Luogo: Altro
Raccolta di ex voto: No

La più antica attestazione è la menzione contenuta nel Martirologio Geronimiano. L’ultima attestazione relativa al santuario riguarda la sepoltura, nel 1003, dell’abate Pietro di Subiaco nella chiesa di San Vincenzo; il santuario anche dopo tale data potè continuare a vivere, ma non abbiamo notizie a riguardo. La chiesa di San Vincenzo è menzionata in un documento del tempo di Martino II del 945. Nel 1003 l’abate Pietro di Subiaco è sepolto nella chiesa di San Vincenzo. Nel 1030 l’abate Azone chiede al vescovo di Tivoli i proventi funerari per il monastero di San Vincenzo. La giurisdizione vescovile per questo santuario è ipotizzabile anche per il periodo precedente.

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