Si tratta di una chiesa e di un monastero di Regola agostiniana (post 1284). La chiesa primitiva era una aula vasta ed alta corrispondente all’attuale coro delle monache. Dopo un terribile incendio sviluppatosi nel 1515 la chiesa fu restaurata e quasi completamente ricostruita, finché, nel Settecento, non assunse l’aspetto attuale. Durante il XVIII secolo, infatti, essa fu ampliata (1711-1716) e fu consacrata dal vescovo sanminiatese Giovanni Francesco Maria Poggi. Nel 1717 dietro l’altare maggiore fu edificata la cappella della beata Cristiana, dove si conservano il simulacro e le ceneri della beata.Descrizione: Sono venerate le spoglie mortali della beata Cristiana, al secolo Oringa Menabuoi, istitutrice del monastero agostiniano di Santa Maria Novella e San Michele Arcangelo. Attualmente sono venerate le ceneri della santa perché il corpo, che la tradizione vuole incorrotto per due secoli, fu combusto nell’incendio del 1515. Suor Lorenza, che compose le Memorie del monastero e della chiesa all’epoca dell’incendio scrisse ricordo come addì 20 d’agosto 1515 s’appiccò il fuoco in chiesa passate ore tre di notte, la domenica sera, e voglio che voi sappiate, chi verrà dopo di noi, e non vi era persona che ci potesse consolare […] e voglio dire che oggi questo dì di santo Bernardo, siamo private di tutto il nostro, e prima siamo private della presenza corporale della nostra dolce madre sante e pia, la qual separazione è stata sì amara che con tanti pianti e lamenti che andavano insino al cielo pareva che si spezzasse le mura di questo monastero. Entrata in uso: nell’anno 1310 Reliquia: Ossa, Altra Descrizione: Nell’incendio del 1515 furono bruciate anche altre reliquie conservate nella chiesa, ovvero la testa di una delle undicimila vergini, il braccio di santo Stefano papa e altre reliquie non identificate. Subito dopo l’incendio le agostiniane commissionarono una statua in cartapesta della beata Cristiana da onorare in sostituzione del corpo. Entrata in uso: tra l’anno XIV e l’anno 1515 Immagine: Statua Reliquia: Ossa
Ubicazione originaria del Santuario: Intorno alle spoglie mortali della beata Cristiana. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Per motivi di sicurezza non forniamo gli estremi atti ad identificare la conservazione attuale degli ex voto.
La chiesa divenne santuario dopo il 4 gennaio 1310, giorno della morte della beata Cristiana. L’abbandono del santuario coincise con la soppressioni napoleoniche. In quel periodo le ceneri della beata furono custodite dai santacrocesi.
Il santuario sorse grazie alla venerazione in cui era tenuta la beata Cristiana.
Nel XVIII secolo, nel giorno della festa della beata Cristiana si svolgeva un mercato nella strada antistante la chiesa. Nel 1838 le agostiniane fondarono la prima scuola femminile della zona. Dal 1978 al 1980 si sono svolti solenni festeggiamenti per il settimo centenario della fondazione del monastero. Questa scheda è stata compilata da Isabella Gagliardi e Giorgio Turi.
Indulgenza vescovile (vescovo di Lucca Giovanni Saluzzi)nel 1386, indulgenza pontificia (Eugenio IV)nel 1429, nel 1435, nel 1515 (Leone X), 1587, (Sisto V) 1671, (Clemente X). In particolare si segnala l’indulgenza concessa da Clemente X nel 1671 a tutti i fedeli che avessero visitato la chiesa nel giorno della festa della beata Cristiana, poiché ad essi spettavano indulgenze particolari se avessero salito in ginocchio per quattro volte durante l’anno la scala del convento. Seguirono indulgenda di Benedetto XIV nel 1758, di Clemente XIII nel 1762, di Clemente XIV nel 1770, di Pio VI nel 1775.
La giurisdizione, in realtà, presenta una fisionomia abbastanza complicata. La beata Cristiana, infatti, si convertì ed effettuò vari pellegrinaggi, dopodiché tornò nella sua patria d’origine, cioè Santa Croce, dove volle fondare una piccola comunità di donne secondo, con ogni probabilità, la regola clariana. Il Podestà di Santa Croce nel 1279, concedette una sede a cristiana e alle sue compagne, nonostante l’esplicito divieto in proposito, esistente in virtù dell’atto di Callisto II, su richiesta del Vescovo Rangeri di Lucca che, a partire dal 1122 (anno della bolla in questione), vietava la fondazione di qualunque chiesa o monastero senza il consenso del vescovo di Lucca. Ma il podestà commise anche un’altra irregolarità: la fondazione di Cristiana fu posta sotto la parrocchia di San Lorenzo in Santa Croce. In realtà San Lorenzo perteneva alla Pieve di Santa Maria a Monte, mentre la fondazione di Cristiana sorgeva nella cura d’anime della chiesa di San Vito che, invece, perteneva alla Pieve di Cappiano. A Santa Croce il servizio parrocchiale era limitato alla celebrazione delle messe, per il resto gli abitanti di Santa Croce, divisi in quattro popoli, dovevano recarsi alle rispettive pievi. Una simile situazione era stata decisa da Pasquale II che, con la bolla dei 18 settembre 1107 vietava di sottrarre le cappelle di questo territorio alle pievi. Probabilmente questi inizi furono motivo delle difficoltà attraversate da Cristiana a compagne nel loro rapporto con il vescovo lucchese. I problemi furono definitivamente risolti nel 1284, quando il vescovo Paganello da Porcari emise il decreto di approvazione per la costruzione della chiesa.
Viucciola, 1, 56029 Santa Croce sull’Arno PI, Italy