Santa Maria a Magnale

Chiesa e monastero. La chiesa è stata completamente trasformata nel 1722 ad opera del priore vallombrosano Stefano Perrini, che le dette l’aspetto attuale. In origine era un edificio molto piccolo, con proporzioni armoniose e in stile romanico, come testimoniano i filaretti di pietre che si vedono sulla facciata e sulla parete esterna. L’aspetto attuale della chiesa si deve ai restauri effettuati nel 1919 per interessamento del parroco di Pagiano, don Guglielmo Cioni e sotto la direzione dell’architetto Angelo Rusconi. La facciata dell’edificio è rivolta a sud ed è in pietra, alcune bozze di pietra sono di grandi dimensioni. Sulla facciata si appoggia un loggiato a due arcate, chiuso da un cancello di ferro. L’impianto è rustico ed è costituito da lastroni di pietra. La porta di ingresso è unica, settecentesca ed è preceduta da tra scalini. E’ visibile ancora oggi la volta dell’antica lunetta sovrastante la porta. L’interno è a navata unica, a forma rettangolare , pavimentato in cotto e con un soffitto in stuoia decorato. Al centro del soffitto di trova la Madonna della Neve. Sull’altare maggiore è locato il tabernacolo dov’era conservata la tavola lignea del Gerini, oggetto di venerazione. Il campanile è a vela. La chiesa, attualmente chiusa, necessita di un’opera di restauro.Descrizione: Immagine della Vergine contornata da san Michele arcangelo e san Benedetto attribuita a Niccolò Gerini (XIV sec.). Molto probabilmente era la parte centrale di un trittico. Attualmente l’immagine venerata è conservata nella chiesa di San Martino a Pagiano. Entrata in uso: tra l’anno 1300 e l’anno 1399 Immagine: Dipinto Descrizione: Si tratta di un affresco del miracolo della Madonna della Neve risalente al XVII secolo. Si presume che fosse oggetto di venerazione perchè il santuario nel corso del XVIII secolo era noto anche come Santa Maria della Neve. Entrata in uso: tra l’anno 1700 e l’anno 1799 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No

Nel 1083 il Conte Guido Guidi donò ai vallobrosani la chiesa di Santa Maria e il Castello di Magnale. Quell’atto è la prima attestazione documentaria dell’esistenza della chiesa di Santa Maria. Non sappiamo se il culto fosse particolarmente intenso a quella data, perché l’oggetto di culto risale al secolo XIV ma non è documentato se sia l’oggetto originario. Numerose sono le epigrafi conservate all’interno della chiesa e pubblicate da Giuseppe Raspini in Asterischi mariani, S. Maria a Magnale, Venite ad Matrem IX (1967), pp. 136-143 Sotto l’altare di sinistra: hoc aedificavere monachi Vallis Umbrose A.D. MDCCXLVIII, sotto l’altare di destra Gere curam mei finis A.D. MDCCLI Sotto l’altare maggiore: D.O.M. In honorem huius beatae Mariae Virginis benefactorem ope Stephanus Ferrini prioris hoc altare hanc ecclesiam reaedificavit, auxit, restauravitque anno Domini MDCCXXII summe hoc tempore veneratae D. Hildebrandus Vanni Vallis Umbrosae Procamerario. Altare della Compagnia, tela della Anime del Purgatorio Fili praebe mihi cor tuum A.D. MDCCIL. Questa scheda è stata compilata da Isabella Gagliardi. Clero della parrocchia di San Martino a Pagiano.

50060 Magnale FI, Italy
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