Santa Maria ad Martyres

L’edificio è costituito da un vano unico circolare, alto quanto largo. La cupola del Pantheon è la più grande che esista, il suo diametro è di 43,30 metri. Un unico lucernaio circolare di 9 metri di diametro illumina da solo l’intero edificio definito un capolavoro architettonico.Descrizione: Immagine dipinta su piccola tavola del XIII secolo, ricoperta da una lamina d’argento, rappresentante la Vergine col bambino; attribuita all’evangelista Luca. Si trova nella nicchia centrale dell’abside. Entrata in uso: tra l’anno 1200 e l’anno 1299 Immagine: Dipinto, Icona Descrizione: Reliquie di Sant’Anastasio e San Rasio (la cui festa si celebra nella basilica il 6 novembre) . Sembra che Bonifacio IV vi fece trasportare diverse altre reliquie dalle catacombe. Reliquia: Ossa
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Edificato per iniziativa di Agrippa tra il 27 e il 25 a.C., deve tuttavia la costruzione della cella rotonda ad Adriano negli anni 120-125. Forse l’atrio è di Agrippa come si deducerebbe dall’iscrizione, ma si discute ancora sulla contemporaneità dei vari elementi che compongono l’edificio. Forse l’architetto fu lo stesso Adriano che avrebbe inserito il nome di Agrippa sul frontone per modestia. Si suppone che all’interno, nelle nicchie, fossero conservate le statue di tutti gli dei pagani cui era dedicato l’edificio di culto. Il tempio pagano fu chiuso alla metà del V secolo. Nell’anno 608 Bonifacio IV lo ottenne dall’imperatore Foca per trasformarlo in chiesa cristiana. La tradizione vuole che questo papa fece collocare nella chiesa la Madonna detta di San Luca che oggi si trova al centro dell’abside. La leggenda della miracolosa guarigione dell’ebreo cieco contenuta negli antichi antifonari della chiesa può essere considerata leggenda di fondazione. Nella chiesa fu conservata per circa un secolo la reliquia della Veronica, oggi conservata in Vaticano. La cappella di San Giuseppe di Terrasanta (vegliata dalla Confraternita dei virtuosi del Pantheon) fondata dal canonico Desiderio. Di ritorno dalla Terra Santa, nella prima metà del XVI secolo, ottenne dal Capitolo Vaticano, detta cappella dove depose sotto al pavimento la terra portata dalla Palestina. La compagnia da lui fondata fu riconosciuta con bolla da Paolo III. Tale confraternita organizzava ogni anno, il 19 marzo, una festa durante la quale nella piazza i confratelli esponevano le loro opere, si friggevano i dolci e si dotavano le fanciulle povere che per l’occasione vestivano di bianco. Fino alla fine del ‘500 nel giorno di Pentecoste, il Papa benediceva nel santuario le rose d’oro da inviare ai monarchi benemeriti della Chiesa. In un breve di Paolo III del 3 ottobre 1542 si legge che i frequentatori della basilica usufruiscono delle stesse indulgenze dei pellegrini di Terrasanta. Clemente XIII nel 1765 conferma le indulgenze dei predecessori e accorda agli altari del Pantheon gli stessi privilegi di San Pietro. Il 4 febbraio 1757 , per iniziativa di Benedetto XIV cessa la giurisdizione del Senato Romano e la chiesa entra nella giurisdizione del vescovo di Roma. La giurisdizione appartiene al vescovo di Roma, il Papa.

Santa Maria ad Martyres, 00186 Roma, Italy
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