Santa Maria ad Martyres

Nel XVI secolo la struttura era costituita dalla chiesa e dalla casa del romitorio, entrambe restaurate nel 1598. Nel 1749 la chiesa risultava avere un solo altare in pietra, addossato alla parete. Secondo la descrizione effettuata dall’erudito settecentesco G. Mariti nell’Odoeporicon (Viaggio attraverso le colline pisane) del 1795, la chiesa era ad una sola navata, con unico altare in pietra serena addossato alla parete terminale. Pltre alla porta centrale, in facciata, c’era un piccolo ingresso laterale e sul davanti un piccolo campanile. Nuovi lavori di ristrutturazione del complesso datano il 1842.Descrizione: L’oggetto venerato è costituito da una tela dipinta ad olio raffigurante la Vergine mentre tiene in braccio il Bambino Gesù che risale al Trecento. La Vergine appare vestita di rosso e con un manto blu. Attualmente la tela miracolosa è conservata presso la Pieve di Santa Luce. Secondo l’erudito Mariti nella chiesa era conservato anche un altro oggetto sacro, una scultura lignea raffigurante la Madonna che egli datava al XIV secolo (Mariti scriveva nel 1795); probabilmente la scultura doveva far parte di un trittico con Santa Monica e Sant’Agostino. In realtà i recenti restauri della medesima statua, avvenuti durante gli anni settanta del XX secolo, sembrano assegnare il manufatto artistico al secolo XV. Entrata in uso: tra l’anno 1600 e l’anno 1652 Immagine: Dipinto Reliquia: Oggetti specifici
Raccolta di ex voto: No Note sulla raccolta: Gli ex voto sono stati dispersi in epoca imprecisata. Allo stato attuale rimangono soltanto un disegno ad acquarello del 1905 che attesta la presenza di ex voto, nonché una cesta di vimini senza fondo al cui interno era stato collocato un ex voto. Tipologia degli ex voto: Altro Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: F. Baggiani, Il santuario di S. Maria ad martyres presso Monteforte, Pisa, ETS 2000, pp. 24-25.

La più antica attestazione di Santa Maria ad Martyres è contenuta in una pergamena conservata nell’Archivio Arcivescovile di Pisa del 1276. Tuttavia al tempo si trattava di un romitorio. La prima menzione della chiesa di Santa Maria come edificio di culto santuariale risale soltanto al 1682. Attualmente l’edificio è rovinato: le descrizioni più recenti datano il XVIII secolo, in particolare il 1795, allorché l’erudito Giovanni Mariti, pisano, scriveva il suo Odeporico, ovvero viaggio nelle colline pisane. Anche il materiale documentario attualmente reperito è incoerente e frammentario, perciò le notizie che forniamo relativamente a questo santuario sono poche e disaggregate. Dal 1960 il santuario è chiuso, tuttavia il culto, ancorché esiguo e oramai su base assolutamente locale, non si è ancora spento. La chiesa, molto rovinata, viene riaperta ogni venti anni in occasione della festa del 13 maggio: allora i fedeli ed il parroco vi si recano in processione. Non esiste una vera e propria leggenda di fondazione. Tuttavia, secondo la tradizione orale, sembra che sia accaduto un fatto miracoloso che tra 1600 e 1652 originò il culto di tipo santuariale: La Madonna, vestita di bianco, scese ad attingere l’acqua a valle della chiesa presso una roccia che ancora oggi è detta sasso della Madonna. Cfr. leggenda di fondazione. Dal 1906 i festeggiamenti ventennali sono stati celebrati anche attraverso la composizione di sonetti . Questa scheda è stata compilata da Roberto Boldrini e da Isabella Gagliardi. Numerosi furono i conflitti di competenza giurisdizionale tra l’arcivescovado di Pisa e la Pieve di Santa Luce in merito alla giurisdizione sul santuario, perché il pievano rivendicava una notevole autonomia decisionale. Nel 1749 la controversia non si era ancora composta. Una soluzione fu raggiunta soltanto nel 1762, allorché l’arcivescovo assegnò ala parroco di Santa Luce tutte le rendite del santuario. In ogni caso presso il santuario erano presenti alcuni eremiti, non sappiamo se di regola agostiniana o se eremiti diocesani. L’ultimo eremita presso il santuario è il personaggio, non sappiamo se sacerdote o meno, attestato dalla visita pastorale del 1749.

56040 Santa Luce PI, Italy
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