Santa Maria ad Nives

L’edificio è a pianta rettangolare, con due altari; la copertura è a capriate lignee. Il campanile è a vela a due fornici. Tre gradini permettono di accedere alla chiesa tramite il portale incorniciato di pietra, sovrastato da una finestra rettangolare priva di decorazione. Nel 1861 venne eseguita la nicchia nella parete sovrastante l’altar maggiore per contenere l’immagine venerata. Probabilmente nel medesimo periodo fu edificata la Cappella della Compagnia con l’altare della Madonna Addolorata, opera in cartapesta in pessimo stato di conservazione e attualmente conservata presso la Parrocchia di Pieve a Presciano. Nel 1906 si procedette ad un ampio restauro, che coinvolse il tetto e gran parte degli arredi interni all’edificio. Il restauro era stato sollecitato dal Vescovo, Monsigno Volpi, il quale, a seguito della Visita Pastorale, ordinò che sia restaurato e ripulito tutto il S. Edifizio della chiesa, deplorando che si sia lasciata deperire per modo che forse avrebbe più bisogno d’essere rifatto che restaurato. Segno evidente, quet’ultimo, che il culto per la Madonna doveva essere calato anche prima che l’immagine venerata fosse rubata.Descrizione: Secondo mons. Mignone (1922) l’oggetto ritenuto miracoloso sarebbe una tavola dipinta a tempera, del secolo XV. L’opera in questione è stata rubata nel corso degli anni Sessanta del secolo XX. Dalla visita secondo Pastorale del vescovo Inghirami (1761) si sarebbe trattato di una tela. Nella chiesa era conservata anche una reliquia di san Biagio, di cui parla la Visita Pastorale di Monsignor Inghirami del 1761, che la descrive come autenticata e riposta all’interno di una custodia lignea. Entrata in uso: tra l’anno 1595 e l’anno 1620 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Appesi sulle pareti del santuario. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Oggetti vari Conservazione attuale: Per motivi di sicurezza non forniamo gli estremi atti ad identificare la conservazione attuale degli ex voto.

Secondo la tradizione, sarebbe stato fondato nel secolo XIV per volontà di Giovanni Acuto, signore del castello di Migliari, e da questi ceduto alla Repubblica Fiorentina poco prima di morire. Forse per questo la Repubblica Fiorentina ebbe sempre il diritto di nomina del rettore tramite i Capitani di Parte, fino a quando il santuario non diventò sede parrocchiale. Nella visita apostolica del 1583 la chiesa non è menzionata, forse perché beneficio semplice. Nel 1585, viene disegnata una pianta, fatta eseguire dai Capitani di Parte, in cui si nota il santuario. Nella visita del Ricci (1620) il santuario viene nominato per la prima volta in maniera esplicita in quanto tale. Nel 1922, come risulta dalla Visita Pastorale di Monsignor Mignone, la chiesa e la canonica sono cadenti; mancano il battistero e l’organo. Nella chiesa vi sono due altari: il titolare con immagine della Madonna ed il secondo dedicato alla Madonna Addolorata. La parrocchia conta soltanto 152 persone e, come ebbe a scrivere il Vescovo tutto è da rifare, moralmente e materialmente. Nel 1972 fu ricostruito a tabelloni il tetto sopra il presbiterio e la facciata in finte bozze a cemento. Nel 1997 è crollato il tetto della volta del presbiterio. In questa occasione vennero scoperte alcune decorazioni a cornici e girali fitomorfe (sec. XVIII). Questa scheda è stata compilata da Giulietta Cappelletti. Monsignor Mignone del 1921, apprendiamo che esercitavano diritto di patronato anche le famiglie Albergotti e Ghezzi.

52020 Pergine Valdarno AR, Italy


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