Santa Maria del Carmine

La chiesa fu ingrandita nel 1860. Attualmente si presenta ad unica navata con abside semicircolare.Descrizione: La statua lignea policroma risale alla seconda metà del XVII secolo ed è di autore ignoto. Raffigura la Vergine in piedi che regge il Bambino, il quale con una mano stringe il velo che avvolge il capo della madre, e con l’altra accarezza il mento della Vergine. Il vestito della Madonna è rosso, il mantello blu. Il Bambino ha vesti orlate d’oro. Entrata in uso: tra l’anno 1696 e l’anno 1696 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Nel passato era consuetudine appendere gli ex-voto alle pareti del santuario. Note sulla raccolta: Molto probabilmente la raccolta originaria doveva essere molto più ricca e consistente di quella che si conserva oggi. E’ da ritenere pertanto che si siano verificate numerose dispersioni e distruzioni. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Fotografie, Altro Conservazione attuale: In parte nei locali della parrocchia di S. Maria del Carmine di Avigliano adibiti ad archivio, in parte alle pareti situate ai lati dell’altare maggiore del santuario di montagna. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Francesco Marano, Ex-voto fotografici ad Avigliano,in Lares, 59, 3, 1993, PP. 441-454.
Notizie sui miracoli avvenuti per intercessione della Vergine sono raccolte sia in fonti manoscritte che in fonti bibliografiche.
In un atto del 22 settembre 1696, mediante il quale veniva istituito il beneficio di S. Maria del Carmine, il santuario è citato come già esistente. In una novella del narratore aviglianese Tommaso Claps viene descritto lo svolgimento della festa nel passato. Il giorno 15, nella piazza del paese, veniva preparato l’ altare, un tabernacolo di legno che veniva adornato con parati di carta colorata e nel quale veniva posta una copia della statua del Carmine. Nel tardo pomeriggio si svolgeva la cosiddetta sfilata dei turchi, una sorta di processione con vari personaggi. Nel pomeriggio del 16 nella piazza del paese si svolgevano vari giochi popolari, come la scalata del cosiddetto mascio (albero della cuccagna), gare con animali (uccisione dell’agnello, corse dei cavalli e degli asini), la lotta dei gladiatori. Nel 1696 si costituì la confraternita del Carmine con l’obbligo per i componenti di partecipare a tutte le processioni e in particolare a quelle del 16 luglio e della seconda domenica di settembre in onore della Madonna, nel corso delle quali avevano il diritto di trasportare la statua insieme ad uno stendardo azzurro con l’effigie della Vergine. Durante il sisma verificatosi nella notte fra il 16 ed il 17 dicembre 1857 si ritenne che la protezione della Vergine avesse nuovamente salvato Avigliano dai gravi danni che si erano invece verificati in altri paesi lucani. A ricordo di quella grazia la cittadinanza decise che il 16 dicembre di ogni anno sarebbe stato dedicato al digiuno e all’astinenza e che si sarebbe portata in processione la statua della Madonna. Con atto del 22 settembre 1696 il clero capitolare della parrocchia di S. Leonardo di Avigliano (dal 1811 chiamata S. Maria del Carmine) stabilì il suo giuspatronato sulla cappella. Stabilì pertanto di destinarvi come procuratore un suo sacerdote o, in alternativa, lo stesso procuratore ordinario del capitolo.

Largo Margherita di Savoia, 1, 85021 Avigliano PZ, Italy
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