Santa Maria del Perdono

L’edicola fu trasformata in piccola chiesa verosimilmente nello stesso periodo in cui fu costruita Santa Maria dell’Alno: un’iscrizione sopra l’altare riporta infatti la data 1617. Nel 1788, a causa del terreno su cui fu eretta, la chiesa franò, e di conseguenza fu ricostruita, ma di dimensioni più grandi, per essere rimpicciolita fra il 1956 e il 1961 per un nuovo cedimento del terreno.Descrizione: L’oggetto del culto è una statua dorata del XVI secolo raffigurante la Vergine. Entrata in uso: tra l’anno 1499 e l’anno 1600 Epifania: Oggetto del culto è il luogo ove, su un ontano, la Vergine apparve il 18 maggio 1480 al contadino Floro. Immagine: Statua Luogo: Albero
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
Non esiste una vera e propria raccolta, ma nella visita pastorale del 1611 del vescovo Giovanni Battista Visconti si ricordano alcuni miracoli, e durante il suo episcopato, nel giugno del 1614, si sarebbe illuminata una piccola stella sul petto della statua raffigurante la Vergine, portata annualmente da Santa Maria dell’Alno alla Madonna del Perdono. Sarebbe esistito un manoscritto del XV secolo, conservato presso l’Archivio comunale e andato perduto durante l’invasione francese del 1798-1806, coevo all’epifania della Madonna e contenente notizie circa le tre apparizioni, e la leggenda di fondazione di Santa Maria dell’Alno, e i miracoli aggiornati fino all’ultimo decennio del XVIII secolo.
La leggenda di fondazione è richiamata dall’affresco superstite del XVI secolo che rappresenta la prima apparizione della Madonna al contadino Floro. Il santuario rientrò nella giurisdizione della chiesa pievana di San Biagio fino al 1783, allorchè, per i lavori di ricostruzione di quest’ultima, i diritti e i doveri di pievania furono spostati su S. Maria dell’Alno, per rimanervi, i lavori infatti non vennero mai conclusi e quel che rimase di S. Biagio fu abbattuto nel 1924. La cura spirituale era affidata allo stesso secolare che si occupava di S. Maria dell’Alno.

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