Santa Maria del Soccorso

Della primitiva struttura cinquecentesca non si hanno notizie, attualmente si presenta con tetto a capanna, facciata ed interno in stile neo classico, grande abside (forse nucleo originario cinquecentesco) navata unica. Sopra l’altare maggiore si trova la statua lignea della Vergine.Descrizione: L’oggetto del culto di cui per ora non di conosce l’entrata in uso, fino agli anni Quaranta del Novecento era una statua in legno della Vergine in trono il cui sontuoso vestito era confezionato dalle donne del paese e quando, ormai vecchio, doveva essere sostituito, veniva bruciato. La stessa sorte è toccata alla vecchia statua della Vergine che nel 1942 venne sostituita con un nuovo simulacro sempre in legno. Immagine: Statua
Raccolta di ex voto: No Ubicazione originaria del Santuario: Anticamente erano conservati nel santuario. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Oggetti vari Conservazione attuale: Dispersi

La prima notizia di questo santuario si trova in un rogito dell’8 settembre 1480, conservato nell’Archivio Notarile di Gualdo, in cui si legge che il priore del convento di Sant’Agostino di Gualdo, avrebbe fatto voto di costruire una chiesa, intitolata a Santa Maria del Soccorso, se fosse cessata la terribile pestilenza che in quegli anni imperversava nella città. La peste cessò e il monaco iniziò a cercare i mezzi per rispettare il suo voto, ma evidentemente egli non riuscì a trovarli perché il progetto non fu attuato. Dopo circa mezzo secolo un altro monaco, fra Ludovico di Angelo di Costanzo de Felicibus da Gualdo, dello stesso convento Agostiniano riprese il progetto e da un documento del 25 maggio 1529, conservato nell’Archivio Comunale di Gualdo, risulta che egli fece una supplica con la quale chiedeva il permesso di costruire una chiesa intitolata a Santa Maria del Soccorso, su terreno già concesso per pia elargizione, come adempimento di un vecchio voto fatto dalla popolazione gualdese per essere stata liberata dalla peste. Il frate chiedeva, inoltre, che la chiesa rimanesse sempre sotto il patronato della sua famiglia e che fosse beneficiata da speciali indulgenze. Poco tempo dopo sorse il santuario e fra Ludovico si assunse la cura spirituale della chiesa che allora era molto più piccola dell’attuale. In seguito il fondatore cedette l’edificio ai monaci del convento di Sant’Agostino di Gualdo che verso l’inizio del Settecento lo ampliarono e vi costruirono tre altari. Molto probabilmente furono gli stessi agostiniani ad edificare la casa attigua alla chiesa nella quale in passato abitava un eremita dello stesso ordine col ruolo di custode del tempio che divenne un importante luogo di culto per tutto il territorio circostante. Nel 1864, il santuario, con i terreni circostanti, fu ceduto dal demanio alla Congregazione di Carità di Gualdo che oggi va sotto il nome di Istituti Riuniti di Ricovero, questo ente ne è ancora proprietario e ha cura del mantenimento dell’edificio. (Notizie prese da R. Guerrieri, Storia civile ed ecclesiastica del Comune di Gualdo Tadino, Scuola Tipografica Oderisi, Gubbio 1933, pp. 570-571). Sembra che le pareti della chiesa, in passato, fossero affrescate, inoltre, sopra l’altare a destra dell’altare maggiore vi era una preziosa tela di Bernardo di Girolamo da Gualdo che, come riferisce R. Guerrieri, rappresentava la Vergine della Cinturate e che, nel al 1933, era ancora al suo posto, in seguito fu trafugata; la sua presenza fu segnalata prima in Austria e poi a Firenze, presso l’antiquario Marcello Guidi, che nel 1966 la cedette e da allora si sono perse le sue tracce avendo l’alluvione distrutto i documenti riguardanti le compra-vendite fatte dall’antiquario. L’oggetto del culto di cui, per ora, non di conosce l’entrata in uso, fino agli anni Quaranta del Novecento era una statua in legno della Vergine in trono il cui sontuoso vestito era confezionato dalle donne del paese e quando, ormai vecchio, doveva essere sostituito, veniva bruciato. La stessa sorte è toccata alla vecchia statua della Vergine che nel 1942 venne sostituita con un nuovo simulacro sempre in legno. Agli inizi del Sessanta del Novecento la chiesa venne chiusa al culto, l’abbandono provocò il crollo del tetto e l’edificio andò in rovina. Ma dopo che la proprietà della chiesa fu ceduta alla parrocchia di San Pietro Apostolo di Rigali, grazie all’interessamento del parroco don Bruno Marcon e al contributo della popolazione, l’intero edificio fu ristrutturato e riaperto la culto il 21 settembre 1980. Chiusa nel 1997, perchè lesionata dal terremoto, oggi è di nuovo officiata. Nel 1864,il santuario con i terreni circostanti, fu ceduto dal demanio alla Congregazione di Carità di Gualdo che oggi va sotto il nome di Istituti Riuniti di Ricovero; questo ente ne è ancora proprietario e ha cura del mantenimento dell’edificio. .(Notizie prese da R. Guerrieri, Storia civile ed ecclesiastica del Comune di Gualdo Tadino, Scuola Tipografica Oderisi, Gubbio 1933, pp. 570-571).

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