Santa Maria della Pace

Inizialmente, sul luogo dell’apparizione ad una bambina, venne edificato un oratorio, al quale si aggiunsero un’abitazione ed un altare di fronte alla scultura miracolosa. Nel 1583 l’oratorio venne ampliato e si realizzò la porzione del convento adiacente alla chiesa. Il chiostro venne terminato probabilmente nel 1588. Un anno dopo terminò l’ampliamento della chiesa con le due cappelle laterali ed il porticato. Nel 1593 si terminò l’edificazione della sacrestia. L’aspetto attuale risale al 1683. La chiesa ha una sola navata e due cappelle laterali. All’esterno presenta su tre lati un loggiato costruito da cinque arcate lungo il fronte principale e quattro lungo i lati. Gli archi sono a tutto sesto, sostenuti da pilastri in laterizio intonacati con capitelli e base in pietra arenaria. Il portale è in pietra forte con timpano triangolare e due finestre rettangolari ai lati. Il chiostro ha pianta rettangolare, con quattro arcate sul lato corto e cinque su quello lungo. Su alcune lunette fino a pochi anni fa erano visibili alcune pitture a tempera con episodi della vita di S. Francesco (dipinte nel 1686). Per accogliere i numerosi pellegrini che venivano a visitare la chiesa, nel 1663 era stato costruito un ampio e lungo refettorio, con guardaroba e cucina. I lavori di ingrandimento e di abbellimento del santuario iniziarono con l’arrivo degli Osservanti, nel 1588. Fra il 1587 e il 1605, a poca distanza da Botinaccio, erano in atto lavori che avrebbero trasformato la casa degli Ambrogi nella villa medicea dell’Ambrogiana, lavori progettati da Bernardo Buontalenti e realizzati da Raffaello di Oagno, architetto-ingegnere al servizio del Granduca. Alla morte di Raffaello Pagni (11 maggio 1597), Gherardo Mechini diveniva architetto di Sua Altezza, ereditando la conduzione dei lavori rimasti interrotti alla morte dell’ingegnere, fra cui anche quelli dell’Ambrogiana. Allo stato attuale delle conoscenze non è dato sapere se effettivamente i due architetti ebbero un ruolo nella progettazione della chiesa di Bottinaccio, sta di fatto che Mechini, affrontando la realizzazione della Fontenuova (cfr. scheda del santuario corrispondente: Santa Maria della Fontenuova a Monsummano Terme), dirà espressamente di aver preso a modello la chiesa della Pace e la Madonna di Butinaccio, le quali vanno sullo stesso disegno. La soluzione d’angolo del portico è simile a quella della Madonna del Soccorso di Prato (cfr. scheda corrispondente) e sarà riproposta anche nel santuario di Pietracupa (cfr. scheda corrispondente). Il recente restauro, eliminando l’intonaco che doveva rivestire anche il porticato, non permette di cogliere a pieno la bicromia fra la superfice muraria e gli elementi in pietra serena, resta comunque intatta l’impressione che si tratti di un’architettura più vicina alle esperienze cinquecentesche cosimiane, che al linguaggio degli architetti della generazione successiva. Queste considerazioni rendono plausibile l’ipotesi di un intervento di Raffaello Pagni, a cui potrebbe essere subentrato Gherardo Mechini, per il quale Botinaccio resta comunque una tappa importante.Descrizione: L’oggetto venerato è di gesso; ha una forma quadra di lunghezza e larghezza poco più di un palmo e si trova all’interno di un tabernacolo. L’immagine non si trova più nella chiesa di Santa Maria della Pace: dopo le soppressioni napoleoniche fu depositata presso la residenza della nobile famiglia Frescobaldi a Castelvecchio. Adesso si trova nella chiesa parrocchiale. L’immagine, dopo essere stata presso i Frescoibaldi a Castelvecchio si trova attualmente presso la parrocchia di S. Andrea a Botinaccio. Entrata in uso: tra l’anno 1580 e l’anno 1585 Epifania: Vergine. Cfr. Leggenda di fondazione. Immagine: Statua Luogo: Albero
Ubicazione originaria del Santuario: Intorno all’immagine miracolosa. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni Conservazione attuale: Per motivi di sicurezza non forniamo la collocazione attuale.

L’edificio di Santa Maria della Pace sorge su un luogo detto alla Croce di Maiano o anche Alle tre Vie. Nel 1580 (cfr. Leggenda di fondazione) ad una pastorella che pascolava lì il suo gregge apparve la statua della Vergine con il Bambino, attaccata ad un ramo di mandorlo, disse che era sua intenzione che in quel luogo si fabbricasse una cappellina in suo onore, comandandole che in suo nome si manifestasse questa volontà ai suoi padroni, i Frescobaldi. I Frescobaldi, con il concorso de popolo, costruirono una cappellina in onore della Vergine. Abbandono: a seguito delle soppressioni napoleoniche il santuario fu abbandonato. Soltanto dal 1998 una comunità regolare femminile ha preso stanza nell’annesso convento e ha consentito una ripresa, seppur ancora molto timida, del culto. L’oggetto del culto in origine era una statuina raffigurante la Vergine, posta in un tabernacolo appeso ad un mandorlo. Nel 1503 la statua sarebbe apparsa e avrebbe parlato ad una bimba, chiedendo che in suo onore fosse edificato un luogo di culto dai nobili Frescobaldi, presso i quali la bambina prestava servizio portando le bestie al pascolo. A seguito, poi della miracolosa guarigione della nobildonna Frescobaldi, fu edificato il piccolo santuario. Nel 1808 il convento fu soppresso; nel 1822 fu acquistato da Matteo Frescobaldi; nel 1837 fu affittato ad alcune famiglie. L’Arcivescovo di Firenze,Alessandro Marzi Medici, come ricorda una lapide posta sulla parete destra della navata , consacrò la chiesa il 1 Ottobre 1606. Nel 1668 una cappella della chiesa fu affidata a uomini e donne Terziari Francescani. Il refettorio fu edificato nel 1663 su un fondo dei Frescobaldi e fu affrescato da Luigi Banchini nel 1781. Questa scheda è stata compilata da Roberto Boldrini ed Emanuela Ferretti. Nel 1930, l’Arcivescovo di Firenze concesse l’indulgenza dopo la settimana di festeggiamenti dei giorni 13 – 20 Luglio. Nel 1998 presso il santuario si è stanziata una comunità di Carmelitane. Le celebrazioni liturgiche vengono effettuate dal clero parrocchiale cui pertiene il santuario. La Compagnia del Corpo di Cristo, attiva nel piccolo santuario già nel 1585 fece richiesta alla Curia fiorentina affinché desse licenza per la venuta di qualche religione di Mendicanti. Ottenuta l’autorizzazione, il luogo fu offerto ai Cappuccini, che tuttavia non vi presero stanza. Così furono interpellati i Frati Minori dell’Osservanza. I Frescobaldi costruirono la prima cappella destinata a contenere l’immagine miracolosa.

50025 Botinaccio FI, Italy
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