Santa Maria della Stella

Del primitivo oratorio niente è dato sapere, esso infatti andò distrutto tra il primo Quattrocento e il primo Cinquecento. Il santuario veniva ricostruito nel 1662 per ringraziare la Vergine delle molte e varie grazie ottenute dai fedeli per sua intercessione. Il santuario era dotato di una maestosa facciata con portico antistante formato da due ordini di colonne sovrapposte. L’interno, a univa navata rettangolare, prevedeva due cappelle laterali. Al santuario erno addossate due costruzioni: un piccolo romitorio e una sacrestia. L’interno, che nel corso del XVIII secolo aveva assunto un aspetto tipicamente rococò, dalla visita pastorale di Monsignor Bernardino Guinigi apprendiamo che era (1782) satis elegans et ornatum luculenter … sacram supellectilem magna copia et decentiam asservatam. Il santuario fu soppresso per volontà granducale nel 1785. Esso veniva demolito ed il terreno era acquistato dalla famiglia Nardini. La distruzione del santuario coincise con un avvenimento eccezionale e del quale resta memoria in una poesia di tale Agostino Bonini, che parla dell’apparizione della Vergine al muratore che doveva distruggere le chiesa e dello scaturire di una fonte di acqua. In reaaltà il muratore aveva semplicemente ritrovato il primo oggetto di culto, cioè l’affresco, che era stato sostituito dalla tela. L’oratorio fu ricostruito nel 1803 dall’avvocato Nicola Raffaelli, che aveva acquistato il sito in cui originariamente era collocato il santuario. Fu solennemente riaperto al culto nel 1827 dal Vescovo Francesco Maria Zoppi, primo vescovo della diocesi di Massa-Carrara (detta anche Massa Ducale). Dal 1901 furono costruiti i locali dell’annesso Collegio. Il santuario è a navata unica, voltato a crociera e interamente affrescato all’interno.Descrizione: L’affresco rappresenta la Madonna in orazione di fronte a un leggio. In alto, sulla sinistra, si trovano una colomba e una piccola stella. Il dipinto, che risale alla fine del XIV secolo, primi anni del XV, è probabilmente di autore locale. Nel 1948 l’affresco fu restaurato e riportato alla bellezza originaria. Durante i lavori di restauro ricomparvero la stella e la colomba, scomparse a seguito di alcuni ritocchi a tempera effettuate in epoche precedenti e imprecisate. Entrata in uso: tra l’anno 1375 e l’anno 1415 Immagine: Dipinto Descrizione: La tela rappresentava la Madonna con il Bambino e ai lati SS. Marco Evangelista e Rocco. Fu probabilmente l’immagine venerata nei secc. XVII-XVIII, dopo il rifacimento dell’oratorio. Entrata in uso: tra l’anno 1661 e l’anno 1665 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Presso l’altare della Vergine. Note sulla raccolta: Le figure antropomorfe sono in legno o in lamina d’argento, le tavolette sono dipinte a olio. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche Conservazione attuale: La maggior parte degli ex voto in oro e argento è andata perduta, del resto degli ex voto non forniamo la collocazione per motivi di sicurezza.
Alcuni miracoli sono stati raccolti da Francesco Ferraioni nell suo libro e altre grazie sono state riportate dal Bollettino del santuario.
Dato lo stato della documentazione è impossibile stabilire se il culto santuariale fosse già presente all’epoca della prima menzione della chiesa (data riportata sopra) o se si sia sviluppato più tardi. Una primitiva chiesa, dedicata alla Madonna, in località Migliano è attestata da una bolla di Alessandro II del 1167. Nel 1575, Monsignor Battista Castelli vescovo di Rimini, fu inviato dalla Santa Sede nella diocesi di Lucca come visitatore apostolico. Nella sua relazione compare l’oratorio S. Maria […] della Stella. Tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento l’oratorio in cui veniva custodito l’affresco raffigurante la Madonna subì gravi danni e l’immagine probabilmente venne sostituita con un’altra (un dipinto a olio su tela). Da un inventario redatto nel 1678 scopriamo che la chiesa fu ampliata nel 1661 e che l’ampliamento fu dovuto all’accresciuta devozione da parte del popolo nei confronti dell’immagine della Madonna che si trovava sull’altare Maggiore. Nel 1774 , dopo una pesante notifica del governo modenese in relazione alle leggi sulla manomorta, il santuario venne soppresso e, più tardi, demolito. Nel 1803, in seguito al ritrovamento dell’affresco, iniziarono i lavori per la ricostruzione. L’oratorio divenne agibile dopo tre anni, ma l’inaugurazione vera e propria avvenne soltanto nel 1827, con l’intervento del Vescovo che benedisse il nuovo oratorio. Nel 1914 fu eretto il campanile e nel 1927 iniziarono i lavori per il rifacimento della facciata. Un fatto storico giustifica la ripresa del culto . Dopo la soppressione e l’abbattimento del santuario, il territorio sul quale esso sorgeva fu acquistato dalla nobile famiglia Nardini e in seguito da quella dei Raffaelli. Il 4 luglio 1798, durante i lavori per la costruzione di una limonaia in quel luogo, fu ritrovato l’antico affresco che si trovava su una parete del Santuario. Il fatto fu sorprendente e le persone delle zone limitrofe vollero visitare il luogo dell’evento che reputarono miracoloso. I lavori furono sospesi ed il proprietario, Nicola Rafaelli, in accordo con la moglie Anna Venturelli, decise di erigere nello stesso luogo un oratorio che fosse intitolato a Santa Maria della Stella. Nel santuario è attestata la presenza della Compagnia della Croce di Ceserana, che venne a diverbio con il rettore del santuario intorno agli anni settanta del XVII secolo perché pretendeva di gestire tutte le entrate del santuario. La lite fu ricomposta dal Cardinal Bonvisi, vescovo di Lucca che, dopo aver inviato a fare un’indagine sul luogo i due padri gesuiti Paolo Segneri e Pietro Pinamonte nel 1675, stabilì che la Compagnia si preoccupasse soltanto dell’amministrazione delle elemosina, riconsegnando al rettore le chiavi del santuario in segno di dominio. Questa scheda è stata compilata da Rita Bacchiddu. Il papa Pio IX, con venerabile rescritto della Sacra Penitenzieria Apostolica, in data 8 aprile 1926 confermava le indulgenze già concesse al Santuario dai Sommi Pontefici suoi predecessori e le estendeva ad altri giorni. Indulgenza plenaria, da lucrarsi dai fedeli che visiteranno il Santuario alle solite condizioni (confessione, comunione, preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice), nei seguenti giorni: Natività di N.S. Gesù Cristo o in un giorno precedente a arbitrio, Pasqua di Resurrezione, Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo, Corpus Domini, Pentecoste, Immacolata Concezione, Annunciazione, Purificazione, Assunzione della Vergine, Festa della Sacra Invenzione dell’effige della Nostra Madonna della stella (I domenica di luglio), Mese di Maggio in un giorno ad arbitrio, Mese di settembre in un giorno ad arbitrio. Indulgenza Parziale di 300 giorni da lucrarsi una volta al giorno dai fedeli che visiteranno, con cuore almeno contrito, in ogni giorno dell’anno, il Santuario. Indulgenza parziale di 300 giorni ogni volta che i fedeli reciteranno la seguente giaculatoria Nostra Signora della Stella, pregate per noi. Cfr. variazioni diocesane. E’ stato fatto un concordato fra il Vescovo di Lucca e l’Ordine dei Chierici regolari per 5 anni. Durante questo periodo un sacerdote secolare officia la messa nel santuario. Cfr. Variazioni diocesane. Nel 1789 la famiglia Raffelli acquisì diritti di patronato sul territorio ma non sul santuario, anzi i membri della famiglia Raffaelli si rifiutarono di accettare il diritto di giuspatronato sul santuario.

Italy
  • contatto telefonico: +39 0761 303430
  • ubicazione:Link Google maps