Santa Maria delle Piante

La chiesa attuale è frutto della riedificazione compiuta nel 1620 sotto il pontificato di Clemente VIII. Mentre nulla si conosce della struttura dell’antico santuario. Sicuramente nel 1517 già esisteva una chiesa in questo luogo, come è attestato dall’Itinerarium Urbis Romae di Mariano da Firenze: Inter ecclesiam sancti Sebastiani et urbem invenitur ecclesia sanctae Mariae ad passus collapsa in qua lapis ille de quo supra dictum (cum de altare sancti Fabiani diximus) conservabatur, vestigia pedum Christi continens et ubi apostolus Petrus de Mamertini custodia liber abire permissus, obviusque Christo dixit: Domine quo vadis? Et ab eo audito: Romam pergo ut iterum crucifigar, tu autem fugis; Romam rediit captusque crucifixus fuit (p.134).Descrizione: Fac-simile della pietra sulla quale si impressero le impronte dei piedi di Cristo, apparso a Pietro mentre fuggiva da Roma. L’originale si trova nella chiesa di San Sebastiano fuori le mura, ed è un antico ex-voto, intorno al quale si costruì in età medievale la leggenda delle impronte lasciate da Cristo quando apparì a Pietro sulla via Appia. Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Negli Atti dei martiri Processo e Martiniano, scritti tra il V e il VI secolo (AASS, Luglio, II, p. 304) si dice che San Pietro fuggito dal carcere Mamertino si incamminò sulla via Appia, forse per raggiungere Ostia e di lì imbarcarsi per l’Oriente, e giunto al bivio formato dalle vie Appia e Ardeatina, incontrò un uomo che in fretta camminava alla volta di Roma. Pietro l’avrebbe apostrofato dicendogli “Domine quo vadis”. Alla risposta “Romam iterum crucifigi”, Pietro riconobbe Gesù Cristo e volse i suoi passi verso il martirio. Il luogo sarebbe subito divenuto meta di pellegrinaggi e devozione e immediatamente vi sarebbe stato edificato un santuario. Il primo documento che si possiede è del IX secolo e proviene dal monastero di Sant’Alessio. Nella più antica redazione dei Mirabilia urbis Romae (1140-43) si trova la notizia della chiesa Haec sunt loca quae inveniuntur in passionibus sanctorum: foris portam Appiam, ubi beatus Xystus decollatus fuit et ubi Dominus apparuit Petro et dixit eo: Domine, quo vadis? (Mirabilia, Valentini-Zucchetti, III, p. 23) . Quando ne scrive l’Armellini (1887) il santuario è già caduto in disuso. La giurisdizione è del vescovo di Roma.

Via Appia Antica, 51, 00179 Roma, Italy
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