Santa Maria dell`Ermeta

Edificio di origine romanica ad una navata con facciata a capanna, completato nel 1861 da un portico e da due cappelle laterali.Descrizione: Il Crocifisso venerato è di incerta datazione; la tradizione lo vuole scolpito da un eremita del secolo IX, ma dai documenti pare collocato nella chiesa nel 1770. Assai venerata è pure la tomba della moglie del duca Ratchis, mentre nel 1468 abbiamo una testimonianza di una virginis gloriose de Hermeta per la quale il Comune realizzò un indumentum. Entrata in uso: tra l’anno 1300 e l’anno 1770 Immagine: Statua Luogo: Altro
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Nel santuario si intrecciano vari culti: quello tributato al Crocifisso, la venerazione per le spoglie della moglie del Duca Ratchis, morta in onore di santità, il culto mariano. Secondo la tradizione, la chiesa avrebbe accolto Thesia e Rutrunda, rispettivamente moglie e figlia del duca longobardo Ratchis, fondatore dell’abbazia di San Salvatore all’Amiata. Un’altra leggenda vuole che nel secolo IX un monaco dell’abbazia si fosse ritirato in solitudine, fondando la piccola cappella e adornandola di un Crocifisso scolpito in un tronco d’albero, che poi divenne miracoloso. Nel 1462 la chiesa fu visitata da Pio II che così la ricorda nei suoi Commentarii: dicono che vi sia stata sepolta una regina, moglie (così credono) di Rotari. Le popolazioni ne hanno una grande venerazione. Lì vicino abitano gli eremiti, ai quali si arriva dopo una difficile salita. Il papa visitò il sepolcro della nobile donna e dispensò indulgenze al tempietto. Questa scheda è stata compilata da Gabriele Fattorini e Mariella Bacchieschi. In occasione della visita al santuario di papa Pio II venne concesse l’indulgenza.

53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
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