Santa Maria dell`Isola

Fra il 1530 ed il 1618 venne costruita la seconda navata sul fianco nord della chiesa, conferendo all’edificio l’attuale assetto icnografico. La chiesa, infatti, presenta due navate asimmetriche di cui la destra absidata e coperta da cupole in asse e volte a crociera costolonate, la sinistra voltata a crociera e priva di abside. La grotta, ubicata in corrispondenza della nave meridionale, è affrescata con dipinti di varia epoca. Nel corso del XVIII secolo il monastero venne ristrutturato nelle forme attuali.Descrizione: L’icona, a tempera su tavola, rappresenta la Madonna col Bambino secondo il tipo della Kikkotissa. La tavola della Vergine dell’Isola, di cui oggi si venera una copia, essendo l’originale in collezione privata a Napoli, giunse nel santuario di Conversano in circostanze oscure; è noto, invece, che verso il 1478 il conte di Conversano, Giulio Antonio Acquaviva, commissionò probabilmente allo scultore di Galatina Nuzzo Barba una edicola in pietra per incorniciarla. Il dipinto ritrae la Vergine, dai pesanti e marcati tratti fisiognomici, vestita di maphorion blu oltremare ornato di stelle e profilato lungo i bordi da una iscrizione in greco che recita l’Ave Maria. La Madre regge il Bambino sulla sinistra, reclinando il capo verso di Lui; Gesù siede in una posa contorta fra le braccia materne e benedice con la destra.L’icona è stata posta in relazione con la Madonna delle Vergini proveniente da Bitonto (attualmente presso la Pinacoteca Provinciale di Bari), attribuita a Giovanni da Taranto (doc. 1304), con cui condivide lo schema iconografico e la tipologia del Bambino. Discordano, invece, il decoro del maphorion, la resa dello sfondo della tavola e delle aureole, il tratto marcato e rigido dei volti, dai profili scuri. Il dipinto è stato accostato ad icone cipriote del Trecento e riferito ad un maestro pugliese del XV secolo (Garrison, P. e M. D’Elia, Calò Mariani); Lorusso propone una anticipazione alla prima metà del XIV secolo della datazione.L’affresco raffigurante la Madonna col Bambino è ancora visibile, sia pure in precario stato di conservazione, nella grotta sottostante l’altare della Madonna. Entrata in uso: tra l’anno 1400 e l’anno 1478 Immagine: Dipinto, Icona Luogo: Grotta
Raccolta di ex voto: No

Un periodo di grave decadenza del santuario si ebbe nel corso dell’Ottocento, fino alla prima metà del secolo successivo, allorché il complesso, con le leggi eversive dello Stato italiano, passò nelle mani di privati. Durante l’episcopato di mons. Pietro Migalla (1448-1464) apparve in sogno per tre volte ad una umile fanciulla di Conversano la Madonna, indicandole nel luogo detto l’Isola una grotta ove era conservata una sua immagine. Essendo circondato da rovi, un macellaio tentò con il suo coltello di liberare l’accesso alla caverna, ma la lama si spezzò. Poco dopo però il coltello, utile strumento di lavoro per l’uomo, miracolosamente fu ritrovato integro. Dinanzi a tale visione il popolo e il vescovo credettero: entrati nella grotta rinvennero un affresco raffigurante la Madonna col Bambino. Il Montorio (1715)narra di una fanciulla del posto che, vagando per le strade, si spinse verso la grotta dell’Isola, illuminata da una rivelazione divina e con la certezza di trovare una miracolosa immagine di Maria. Rinvenuto l’affresco, riferì l’accaduto ai suoi concittadini, che presto le credettero. L’edicola realizzata da Nuzzo Barba per accogliere l’icona della Madonna dell’Isola originariamente fu destinata all’altare maggiore. Lo spostamento nell’attuale posizione avvenne forse verso il 1523-24 ed occultò parzialmente gli affreschi della parete sinistra. Verso la metà di questo secolo si è costituita l’Oasi del Sacro Cuore delle Suore Missionarie Clarettiane di Maria Immacolata, che offre ospitalità in occasione di ritiri spirituali. Nel 1463 il conte di Conversano, Giulio Antonio Acquaviva, affidava con Diploma Speciale la cura spirituale della chiesa ai Minori Osservanti. Dopo la soppressione degli Ordini nel 1866 il santuario, passato in mano di privati, attraversò fino ai primi del Novecento un periodo di grave decadenza.

Conversano, Via Bari, 1, 70014 Frantoio Pietre BA, Italy
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