Santa Maria di Paterno

L’edificio ad una sola navata è dotato di due absidi: quella di destra risalente forse al XIII secolo e quella di sinistra al XVI. Sulla facciata a capanna si aprono due ingressi non originali.Descrizione: Affesco staccato e riportato su tela (Madonna col Bambino; XIV secolo) oggi conservato nella Pinacoteca Comunale di Spello. Entrata in uso: nell’anno 1370 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Sulle pareti del santuario. Si tratta di affreschi votivi risalenti al XIV e XV secolo. Conservazione attuale: Pinacoteca comunale di Spello.

La presenza della chiesa è attestata in una bolla pontificia del 1178, (il documento contiene l’elenco delle chiese di Spello soggette all’abbazia benedettina di san Silvestro sul monte Subasio) mentre il culto santuariale per la Vergine, secondo alcune fonti, non supportate da documenti, era presente sin dal XIII secolo (Giuseppe Fratini, nella sua opera Una prova del sentimento religioso nell’antica Spello Assisi 1876 p.18, afferma che nella piccola chiesa sin dai primi anni del XIII secolo si venerava una miracolosa immagine di Maria, alla quale accorrevano quotidianamente pellegrini da paesi lontani ad appendere voti per grazie ricevute. La stessa affermazione la troviamo nel volume di Giuseppe Bragazzi La rosa dell’Umbria Foligno 1864 p. 93) queste notizie sono però contraddette dalla datazione degli affreschi il più antico dei quali è riconducibile al 1370-1380: si tratta di un’immagine della Madonna col Bambino, molto venerata, posta in fondo alla parete sinistra dell’edificio. La Vergine era particolarmente invocata in occasione di pestilenze. Nel corso dei secoli, a testimonianza della crescente devozione, la chiesa si arricchì di numerosi altri affreschi votivi, parte dei quali, nel 1962, vennero distaccati e trasferiti nella Pinacoteca del Comune di Spello. L’edificio, proprietà del Comune, fu in seguito utilizzato per alcuni anni come scuola. (cfr. C. Fratini, Per il catalogo della pittura gotica in Umbria in Esercizi 3 Perugia 1980, pp.61-63; C. Fratini Na vorda era cuscì Spello 1991, p. 258; C. Fratini, Spello città d’arte. Guida storico-artistica, Monza 1990, p. 81). Abbandonato alla fine anni Cinquanta del XX secolo, oggi un vano della vecchia struttura è stato riutilizzato come civile abitazione.

06038 Spello PG, Italy
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