Santa Maria di Pietrabona

La forma del complesso inizial- mente era differente da quella attuale. La chiesa poteva avere una posizione leggermente diversa, a giudicare da alcuni incavi realizzati sulla parete dove probabilmente poggiava il tetto. Il nucleo dell’eremo doveva essere costituito oltre che dall’attuale vano di accesso da un ambiente rozzamente scalinato nella roccia, coperto da un arco tuttora visibile. Da qui si accedeva ad un altro vano, di pianta irregolare, sovrastato da un piccolo soppalco in legno.Descrizione: Madonna seduta che sorregge con la mano destra il bambino nudo ed in atto benedicente. Entrata in uso: nell’anno 1183 Immagine: Statua Luogo: Altro
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
Il miracolo legato alla leggenda di fondazione, è riportato (in E. Micati e Sofia Boesch Gajano Eremi e luoghi di culto rupestri d’Abruzzo Carsa edizioni 1996 – pp.250 – 253.
Le prime notizie sul luogo di culto si trovano alla fine del XII sec. nelle bolle di Lucio III (1183) e Clemente III (1188). La leggenda di fondazione racconta che un viandante, per non essere colpito dalle pietre trasportate dalla piena durante un’alluvione, invocò la Madonna della Pietra (da cui Pietrabona) e rimase illeso. La fondazione del santuario si deve quindi al suo voto. (In Micati – Boesch Gajano Eremi e luoghi di culto rupestri d’Abruz- zo,1996 pp. 250 – 253). E’ nota la considerazione popolare delle Tre Madonne Sorelle: Santa Maria delle Grazie, Madonna del Soccorso e Madonna di Pietrabona, poste a protezione del territorio. Indulgenza plenaria concessa da Pio IX nel 1844 a beneficio di coloro i quali avessero visitato la chiesa dai primi vespri del lunedì di Pasqua e Pentecoste fino ai secondi del martedì. Nella bolla di Clemente III del 1188 compare La Ecclesiam Sancte Marie in Pietrabona cum hominibus et pertinentiis suis. Fino a circa il 1940 nel santuario ci sono stati gli eremiti. In seguito sono stati i sacerdoti della parrocchiale ad occuparsene. I compaesani ricordano i tanti eremiti che dagli inizi del ‘900 al 1940 si sono occupati del santuario vivendo di elemosine ed aiutando nei campi. Clero secolare da altre sedi.

67100 L’Aquila, Italy