Santa Maria in Trastevere

BasilicaDescrizione: Madonna della Clemenza. Si tratta di un’antica icona dipinta nella prima metà dell’VIII secolo su tela gessata distesa su tre tavole di legno di pino, probabilmente per restituire un’immagine del V-VI secolo che già si venerava nella basilica. Rappresenta Maria Regina con bambino in braccio che regge la sfera del mondo. La Madonna, contornata da due angeli, tiene nella mano destra una croce astile a doppia traversa e ai suoi piedi è inginocchiato un pontefice, la cui testa fu interamente ridipinta nel ‘500. L’icona venne trasferita nell’attuale cappella (sopra l’altare) il 17 marzo 1593 da un’altra cappella della chiesa dove veniva precedentemente venerata, la cappella ferrata. La cappella attuale, cappella Altemps, si trova a sinistra dell’abside e fu costruita dal Cardinale Marco Sittico Altemps nel 1584-5. Nel 1709 l’icona venne ricoperta da una lastra d’argento. Un’altra immagine della Madonna viene venerata nella basilica, la Madonna della cupa. Nel 1624 fu trasportata nella cappella di destra di Santa Maria in Trastevere, la cappella Cecchini, una miracolosa immagine di Madonna con bambino. Tale immagine fu tolta dalla porta di una vigna, sottostante il Gianicolo, nella strada chiamata Cupa, dove era già oggetto di devozione. L’opera è datata alla metà del XVI secolo e forse è di Perin del Vaga. Entrata in uso: tra l’anno 700 e l’anno 750 Immagine: Dipinto, Icona Descrizione: Nel IX secolo venne scavata nella chiesa una cripta per custodire i corpi dei martiri Cornelio (trasferito dal cimitero di Callisto sull’Appia), Callisto e Calepodio (trasferiti dal cimitero Calepodio sull’Aurelia), Quirino e Giulio; non sappiamo da quanto tempo tali reliquie si venerassero già nella basilica. Si venerano anche le reliquie di Firmino, Dalmazio, Vittore, Casto, Felicissimo e Yperecies. E le reliquie dei martiri: Fiorentino, Corona, Sabino e Alessandro (urna di marmo sotto l’altare della cappella di destra). Secondo il Cecchelli le reliquie iniziarono ad essere venerate nella basilica in concomitanza con l’apertura della fenestella confessionis sull’altare. Reliquia: Ossa Descrizione: In una pietra conservata nella sagrestia e protetta da grata, sarebbe caduta durante il martirio una goccia del sangue di santa Dorotea. Reliquia: Sangue Descrizione: Nel 1727 venne trasportata in Santa Maria in Trastevere, dalla chiesa di santa Dorotea una pietra sulla quale sarebbero impresse le orme di due angeli che avrebbero assistito alla crocifissione di San Pietro sul Gianicolo. Entrata in uso: nell’anno 1727 Reliquia: Altra Descrizione: Nella basilica si venerava un pezzo della vera croce rubato in un furto del 1498. Successivamente la reliquia fu ritrovato (senza la stauroteca) in una vigna di Trastevere. Reliquia: Altra
Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria

Un’antica tradizione ritenuta attendibile durante tutta l’età medievale, identificava il sito della basilica con quello in cui sarebbe sorta la “Taverna meritoria”, ovvero, secondo l’etimologia medievale, la taverna dove stazionavano i milites emeriti in congedo. Secondo la Cronaca di Eusebio, nel 38 a.C., in detta taverna, si verificò uno straordinario evento che doveva preannunciare la venuta prossima del Cristo: dell’olio scaturì dalla terra per un’intera giornata. Gli archeologi (Cecchelli) non escludono che vi possa essere una reale coincidenza tra i due siti (la taberna meritoria e il luogo in cui fuoriuscì dell’olio), ma non vi sono tuttavia elementi per ritenerlo. Ancora oggi nel santuario, sulla destra della scala che conduce al ciborio, viene indicato il punto (che coincide con un gradino della scala) in cui nel 38 a.C. sgorgò la “fons olei” e a ricordo di tale miracolo nello stemma della basilica si legge ancora “Fons Olei”. Il Liber Pontificalis attribuisce a San Callisto I (217-222) la fondazione della basilica. Il 1 gennaio si festeggiava fin dal IV secolo, la festa della circoncisione riportata dai più antichi lezionari; durante tale festa si esaltava anche la figura di Maria e si chiedeva la sua intercessione. Nel quartiere vi era una forte presenza ebraica (furono trovate epigrafi di almeno due sinagoghe); la festa vorrebbe ricordare “il divino circonciso uscito de tribu Juda ”(Cecchelli p. 28). Si tramanda che Filippo Neri, Carlo Borromeo e Santa Francesca Romana (che ebbe in questa chiesa tante visioni) fossero molto devoti alll’immagine. La giurisdizione appartiene al vescovo di Roma, il papa.

Trastevere, Rome, Italy
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