Santa Maria in Valle

La chiesa medievale, ancora in buone condizioni nel 1561, nel 1614 minacciava di crollare. Nel 1640 fu costruita la nuova chiesa dopo che , probabilmente, fu abbattuto l’antico edificio su istruzione del pievano Andrea Alberori. Nel 1641 i lavori erano terminati o, comunque, dovevano essere molto vicini alla conclusione perché all’interno della chiesa venne trasportata la Madonna miracolosa. L’edificio è a pianta rettangolare, a navata unica, e l’altare maggiore è leggermente rialzato rispetto al pavimento. Nel 1678 venne aggiunto, sulla facciata e sul lato sintro della chiesa, un portico sorretto da colonne monolitiche. La casa canonicale, che si trova sul retro della chiesa, fu eretta nel 1727.Descrizione: L’immagine venerata è un dipinto su tela raffigurante la Vergine con il Bambino alla maniera bizantina e presenta notevoli analogie con una Madonna con Gesù Bambino attribuita a Margaritone d’Arezzo e conservata, fino a pochi anni fa, nella chiesa di Montelungo pressa Terranuova Bracciolini. La tela era inserita all’interno di una struttura muraria, così veniva definita un affresco. I documenti più antichi, infatti, parlano di un’immagine in pariete depicta, mentre la Visita pastorale del 1641 la definisce dipinta in muro. Un simile equivoco poteva verificarsi perché, come chiarisce una Visita Pastorale del 1738, l’immagine era coperta da un velo. Nel 1979 l’immagine è stata rubata, ma il ladro ha abbandonato in un cespuglio la parte della tela in cui era dipinto il volto della Vergine, che è stata affidata ai restauratori competenti e successivamente collocata nella chiesa pievana di Laterina. Attualmente nel santuario i fedeli onorano una copia dell’immagine. Entrata in uso: tra l’anno 1500 e l’anno 1640 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Sulle pareti interne del santuario. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Oggetti vari Conservazione attuale: Numerosi ex voto sono stati rubati negli anni cinquanta e sessanta del secolo, altri sono custoditi dal clero competente in luogo che omettiamo per ragioni di sicurezza.
Alcune attestazini di miracoli sono conservate nell’Archivio Vescovile di Arezzo. Altri miracoli, trasmessi per tradizione orale, sono stati descritti da Dante Priore, cfr. bibliografia.
La più antica attestazione della chiesa data il XII secolo,allorché veniva menzionata in una bolla di Innocenzo III, tuttavia alcuni studiosi hanno ipotizzato che esistesse già nel 780 e fosse stata donata da Carlo Magno all’Abbazia di Nonantola. Nel 1447 dalle Visite Pastorali apprendiamo che era sine cura, perciò fu affidata in deneficio ad un chierico di Laterina, Nel 1451 divenne una delle cappellanie della Pieve di Laterina. Tuttavia il culto santuariale è attestato dagli anni Quaranta del Seicento, quando la chiesa fu eretta su un precedente oratorio che era stato demolito e dove era l’oggetto miracoloso. Attualmente la chiesa è chiusa per restauri e l’immagine miracolosa , per sicurezza, è conservata in un altro luogo. Viene portata nella chiesa in occasione delle festività. Per la pubblicazione della leggenda di fondazione trasmessa dalla tradizione orale, cfr. i testi di Dante Priore citati in bibliografia. Secondo la tradizione i buoi di un contadino che stava arando, si bloccarono e, per quanto fossero incitati dal contadino, si inginocchiarono rifiutando di alzarsi e proseguire il lavoro. Sul luogo accorsero anche altri contadini per osservare quanto stava accadendo e , scavando nel punro esatto in cui i buoi si erano inginocchiati, fu trovata l’immagine della Vergine. Sul posto venne costruita un’edicola, ma poiché i fedeli ottenevano numerose grazie per intercessione di Maria, l’immagine fu portata nella chiesa parrocchiale di Montozzi. Nottetempo furono visti quattro angeli che riportavano nell’edicola l’immagine mariana e ciò fu interpretato dai fedeli come il segno della volontà della Vergine di fare erigere un santuario in quel luogo. Per le tradizioni orali, cfr. i testi di Dante Priore. Il culto sembra iniziare a declinare intorno al 1839, anno in cui il parroco di Laterina si impegnò in prima persona per cercare di restituire alla Vergine l’onore che le era tributato nei secoli precedenti. Questa scheda è stata compilata da Dante Priore, Isabella Gagliardi e Stefano Meacci. Segnaliamo un santino del 1949 dove è concessa l’indulgenza di cento giorni a chi avesse devotamente recitato la preghiera stampata sul recto del santino stesso. La preghiera recita: Vergine Santissima, che da lunghi secoli effondi le tue grazie da questo Tuo Santuario divenuto il trono della Tua materna misericordia, riguarda a noi tanto bisognosi del Tuo aiuto. Hai salvato le tante volte e in modo prodigioso i nostri raccolti. Continua ad esserci propizia, a benedire le nostre campagne. Ma riguarda soprattutto alle anime nostre. Conserva al popolo tuo la fede degli avi, oggi tanto insidiata. Riconduci i traviati al Tuo Altare, e con la Tua Bontà trionfa, o madre, sul cuore di tutti, perché tutti ti benedicano, oggi sulla terra, domani nella beata eternità. Con approvazione e concessione dell’indulgenza del Vescovo di Arezzo E. Mignone, il 1 ottobre 1949. Nel 1451 il santuario era officiato dal pievano di Laterina, mentre, dal XII secolo al 1451 era stato officiato dai canonici del Duomo di Arezzo. Dal 1727 al 1790 il santuario fu officiato da un cappellano eletto dal Pevano di Laterina, ma dal 1790 la cura tornò al pievano di Laterina. La confraternita di Santa maria in Valle fu soppressa, per volontà di Pietro Lepoldo Granduca di Toscana, nel 1784.

52020 Laterina AR, Italy
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