Santa Maria Maddalena

Dell’antico luogo di culto rimane, incastonata in una grotta, solo la parte absidale che si apre con un grande arco sotto la parete di roccia. Questa parte, che misura all’ingresso più di venti metri di larghezza, va progressivamente restringendosi, per poi terminare, in salita, con una appendice laterale che volge a destra. La zona di massimo restringimento era chiusa da una cappellina, di cui rimangono parte del muro posteriore e le mura laterali con l’inizio di una volta a botte, strutturata in modo indipendente dalla parete rocciosa; sulle mura laterali si vedono ancora piccole tracce di affreschi. Resto consistente è il muro che chiude parzialmente il lato destro della grotta, con i suoi due tratti posti ad angolo retto: di sicuro esso chiudeva completamente il riparo e proseguiva sul lato sinistro di esso, come testimoniano i buchi presenti sulla parete di roccia.Luogo: Grotta
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

La chiesa è di origine medievale e viene menzionata più volte, nei documenti, a partire dalla seconda metà del XIII secolo. Risulta ancora in buone condizioni nel 1724, data in cui papa Benedetto XIII concede un’indulgenza ai pellegrini che vi affluisconono. Secondo la tradizione locale, quando la campana della chiesa di Santa Maria Maddalena fu trasportata nella chiesa di San Giovanni Battista, a Macchia da Sole, dove ancora si trova, uno di coloro che la portavano, assetato, chiese dell’acqua e dietro la sua semplice richiesta scaturì una piccola sorgente, conosciuta oggi con il nome di sorgente del Castellano. Questa leggenda è stata pubblicata da Micati, Eremi e luoghi di culto…, 1996. Quando il santuario fu completamente diruto, la campana che si trovava nella chiesa, fusa nella seconda metà del XV secolo in una fonderia di Ascoli Piceno, fu trasportata nella chiesa di San Giovanni Battista di Macchia da Sole. Nel 1724 papa Benedetto XIII concesse un’indulgenza a tutti i pellegrini che affluivano al santuario. Il santuario, più volte menzionato nei documenti della seconda metà del XIII secolo, dipendeva dall’Archicenobio di Sant’Angelo in Volturino.

64010 Valle Castellana TE, Italy
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