Santa Maria Odigitria al Tritone

L’edificio si presentava nel 1596 ad aula con due cappelle per lato. Era annesso l’ospedale. In seguito al saccheggio del 1799 la chiesa fu distrutta e i lavori di riedificazione furono affidati all’architetto Francesco Manno il cui progetto (che intendeva ristrutturare l’aula in forma quadra) fu preferito a quello di Melchiorre Passalacqua che intendeva ripristinare l’originale struttura circolare della chiesa.Descrizione: Il dipinto, che raffigura una Madonna con bambino, è copia dell’icona di Santa Maria d’Itria di Costantinopoli conservata a Palermo che la tradizione attribuisce a san Luca. Attualmente sull’altare maggiore si trova una icona donata nel 1972 dal patriarca ortodosso di Costantinopoli Atenagora I, copia dell’immagine di Santa Maria Odigitria che si conserva a S. Sofia a Costantinopoli, mentre l’antica immagine votiva si trova in sacrestia. Entrata in uso: tra l’anno 1596 e l’anno 1596 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Sopra il tabernacolo presso l’icona della Vergine. Note sulla raccolta: Nella visita pastorale del 2 marzo del 1626 si legge che ai lati dell’altare si trovavano votivae tabellae, ac argentea vota progratijs receptis (Archivio segreto vaticano Misc. Arm. VII, 113 Acta Sacrae Visitationis Apostolicae S.D.N. Urbani VIII pass. 3° ff. 305-310). Sappiamo inoltre che nel 1824 vi erano quattro tavole fissate sopra l’altare maggiore piene di ex-voto. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Gli ex-voto di età moderna sono stati distrutti nel 1799. Si conservano attualmente alcuni cuori d’argento presso la statua di Gesù Nazareno.
Sappiamo dal Bombelli (Raccolte delle immagini della B.ma Vergine ornate della Corona d’oro, Roma 1792, T. III, pp. 97-104) che de’ miracoli, i soprantendenti di quella chiesa fecer giuridico rapporto al reverendo Capitolo, quando nel 1649 fecer supplica per la Corona.
Nel settembre del 1593 il prete Paolo Ciccio e un gruppo di siciliani residenti a Roma, riunitisi nella chiesa di San Leonardo, costituirono un’Arciconfraternita in onore della Vergine Odigitria la cui immagine era da secoli venerata in Sicilia. Vollero in breve tempo realizzare una chiesa, con ospizio annesso, che fu aperta al culto il 15 agosto del 1596. Nel 1710 la chiesa ottenne dal vicerè di Sicilia il titolo di ‘regia’ e la facciata venne fregiata dell’arme reale. Nel 1799 le truppe francesi saccheggiarono la chiesa distruggendo gran parte delle suppellettili e opere d’arte che vi si conservavano e il 22 febbraio i beni furono incamerati dall’ospedale di San Giovanni. Il 18 novembre del 1804, dopo essere rientrati in possessp della chiesa, i confrateli decisero di di riedificare la struttura. Solo nel 1814 si potè dare avvio ai lavori e il 21 maggio del 1817 la chiesa venne riaperta al culto. La decorazione fu completata nel 1840. Con bolla del 5 febbraio 1594 (custodita presso l’archivio della chiesa) Clemente VIII concesse l’indulgenza a tutti i confratelli. Nel 1622 Gregorio XV concedeva l’altare privilegiato quotidiano perpetuo confermato con un breve del 16 agosto del 1744 da Benedetto XIV. Nel 1830 fu concessa l’indulgenza plenaria durante tutte le feste della Madonna e nei venerdì di marzo. Urbano VIII concesse con un breve del 21 agosto 1621 l’indulgenza plenaria all’altare di Santa Rosalia vergine palermitana il giorno della sua festa il 4 settembre. L’arciconfraternita venne istituita il 5 febbraio 1594 da papa Clemente VIII con la bolla Pastori Aeterni che concedeva il privilegio del Cardinale Protettore. Nel 1629 venne ultimato lo statuto stampato nel 1672 e rimasto in vigore fino al 1832. Il cardinale protettore partecipava marginalmente alla vita dell’Arciconfraternita. Più presente era il primicerio che aveva l’incarico di controllare l’insieme delle attività; doveva ossere siciliano o ccomunque suddito di sua maestà cattolica. Vi erano poi quattro guardiani (2 nobili e 2 artigiani) e un camerlengo. L’hospitaliere e il visitatore si occupavano degli infermi. Il 31 maggio 1977 il cardinale vicario Ugo Poletti approvò il nuovo statuto dell’Arciconfraternita (se ne può leggere copia nell’opuscolo distribuito nella chiesa Venerabile Arciconfraternita S. Maria Odigitria dei Siciliani in Roma. Anno di fondazione 1593, Cinisello Balsamo 1981).

Rione III Colonna, Roma, Italy
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