Raccolta di ex voto: No Note sulla raccolta: Ex voto potrebbero essere considerate alcune pitture del cimitero che ritraggono la martire: una nell’abside della basilichetta, una nella parete destra (pannello con la traditio clavium), e una realizzata in connessione con un loculo a forno nei pressi della basilichetta, raffigurante la martire insieme ai martiri Felice ed Adautto. La martire compare inoltre su una lastra incisa rinvenuta nel cimitero e oggi perduta (cfr. Bagatti).
Il più antico documento che rimanda all’esistenza di un santuario dedicato a Merita è un’iscrizione datata al 426 (ICUR II, 6077) nella quale si fa riferimento all’acquisto di un sepolcro accanto alla sua tomba (constat nos emisse locum ante domnam Emeritam); nello stesso torno di tempo il santuario è menzionato nel Martirologio Geronimiano. La fase di abbandono dovette essere segnata dalla traslazione delle reliquie della martire nella chiesa di S. Maria in via Lata operata dal pontefice Paolo I (757-767). Una tarda leggenda del X secolo narra che Merita e la sorella Degna (non nota da altre fonti)furono uccise al tempo dell’imperatore Valeriano e gettate al II miglio della via Ostiense. I cristiani le seppellirono nel cimitero di Commodilla (AA. SS., Sept., VI, pp. 307-308: … presbyteri et religiosi viri, tollentes corpora sanctarum virginum et martyrum Dignae et Meritae … sepelierunt in coemeterio Commodillae … eadem via). La martire è raffigurata nella pittura, già citata, che orna la tomba a forno posta in una galleria presso la basilichetta; essa compare anche nella scena di traditio nella basilichetta, accanto a Felice ed Adautto ai lati di Pietro e Paolo. La giurisdizione parrocchiale non è documentata, ma soltanto ipotizzabile sulla base del fatto che il santuario si trova nell’ambito della catacomba di Commodilla che, come tutti i cimiteri extraurbani, doveva verosimilmente dipendere da uno dei tituli urbani (vedi in proposito anche la scheda Santi Felice ed Adautto).
Via Ostiense, Roma, Italy