Santa Petronilla

Cfr. scheda del santuario di Nereo e Achilleo.Descrizione: tomba/corpo Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Un culto di Petronilla nel complesso di Domitilla (in un ambiente non ben localizzabile) è già attestato nelle seconda metà del IV secolo, epoca alla quale va riferito un dipinto della catacomba, nella lunetta di un arcosolio aperto in un vano a poca distanza dalla basilica di Nereo e Achilleo; nel dipinto la defunta è introdotta in paradiso dalla martire Petronilla, immagine accompagnata da una chiara legenda (sul dipinto recentemente R. Giuliani, in Rivista di archeologia cristiana 1994, pp. 61-87). Nell’altomedioevo il culto viene trasferito in un edificio allestito vicino alla basilica di San Pietro, voluto dal pontefice e dai Franchi, di cui la martire, ritenuta figlia di Pietro, era patrona: è Paolo I (757-767) ad adempiere alla volontà del suo predecessore Stefano I (752-757) e fa traslare le reliquie di Petronilla in musuleo…iuxta ecclesiam beati Andreae apostoli, quem prefatus beatissimus Stephanus papa….ecclesia in honore ipsius sanctae Christi martyris Petronillae fieri decreverat, cioè in una delle rotonde presso il transetto di San Pietro in Vaticano (Liber pontificalis, ed. DUCHESNE, I, p.464). Pittura dell’arcosolio cd. di Veneranda, con l’immagine della defunta accompagnata nell’aldilà dalla martire (seconda metà del IV secolo). Durante il pontificato di Gregorio I (590-604) il prete Giovanni raccoglie gli olea anche sul sepolcro di Petronilla (R.VALENTINI-G.ZUCCHETTI, Codice topografico della città di Roma, II, 1942, p.47). Nell’itinerario di Einsiedeln, dopo il complesso di Commodilla, si ricorda il santuario di Petronilla, Nereo e Achilleo (R.VALENTINI-G.ZUCCHETTI, Codice topografico della città di Roma, II, 1942, p.172).

Via Ardeatina, Italy
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