Santi Artemio e Paolino

Non è nota la tipologia architettonica (le tombe dei martiri non sono state individuate; secondo le notizie fornite dagli Itinerari esse dovevano trovarsi, tuttavia, nel cimitero sotterraneo: la Notitia Ecclesiarum afferma: …longe sub terra Ardhimium martirem … in altero loco sanctum Paulinum martirem). La definizione di complesso cultuale è giustificabile se si considera che nello stesso cimitero esistevano anche altri poli cultuali.Descrizione: Al centro del culto erano le tombe dei martiri, che non sono state localizzate. Entrata in uso: nell’anno 425 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia Luogo: Altro
Raccolta di ex voto: No

Un santuario in onore dei martiri Artemio e Paolino (o Paolina) è ricordato per la prima volta nel Martirologio Geronimiano. Al IX secolo risalgono le ultime notizie relative all’esistenza del santuario: secondo il Liber Pontificalis (LP II, p. 94) i corpi dei due martiri sarebbero stati tralati da Sergio II (844-847) nella chiesa di S. Martino ai Monti; secondo un’altra notizia, tuttavia, essi erano stati traslati nella chiesa di S. Prassede da Pasquale I (817-24). Una santa Artemia (non si sa se ci sia stata confusione con l’Artemio di questo santuario) è ricordata il 9 agosto in un’iscrizione conservata a San Silvestro in Capite che nomina i martiri traslati in questa chiesa al tempo di Paolo I (757-767). Non è documentata alcuna giurisdizione relativamente al santuario in esame; è tuttavia ipotizzabile che esso abbia avuto, fino a che le reliquie dei due martiri stettero presso il cimitero di San Pancrazio, le stesse vicende del santuario di San Pancrazio (si veda la relativa scheda). Sebbene non si possieda alcuna documentazione in proposito, è probabile che le vicende di questo santuario debbano essere accomunate a quelle del santuario di San Pancrazio (si veda la scheda relativa a questo santuario).

Via di S. Pancrazio, 5/d, 00152 Roma, Italy
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