Santi Medici Cosma e Damiano

La chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano ha la lunghezza di 35 m. e la larghezza di 16 m. con numerosi locali annessi. I fondi stanziati dal Governo erano appena sufficienti per la costruzione al rustico dell’imponente edificio, ma don Andrea Melpignani volle far fronte, con sottoscrizione popolare e con i suoi risparmi, all’acquisto del suolo edificatorio. Stipulò un nuovo contratto di 4 milioni e mezzo per la costruzione di un campanile. Il campanile non era previsto nel progetto originario, ma fu aggiunto successivamente in memoria dei caduti ostunesi della II guerra mondiale. Il campanile, ideato dall’architetto Lacitignola di Monopoli, sorge a fianco della chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, al lato destro del presbiterio, su una base di 4,90 m. per 2,90 m., elevandosi dal piano terra per 29,50 m. E’ costruito con struttura in cemento armato, tamponato con materiale tufaceo e rivestito con pietra da taglio. Semplice e lineare nello stile, armonizza con la struttura moderna dell’insieme. E’ dotato di tre grosse campane di diverse dimensioni. Nella parte inferiore, nell’interno, tra rilievi simbolici, sono collocate le lapidi con sopra incisi i nomi dei caduti. Negli anni 1983-84 furono ingrandite e allungate le finestre della chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano e furono messe delle vetrate decorative. Nel 1984, l’altare è stato spostato in avanti con i segni liturgici. L’edificio ha uno sviluppo longitudinale. I lavori sono stati effettuati dal Centro Domus Dei di Roma.Descrizione: Vi sono due statue lignee dei Santi Medici Cosma e Damiano, portate nel 1961. Entrata in uso: nell’anno 1961 Immagine: Statua Reliquia: Ossa
Raccolta di ex voto: No

L’attuale santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano fu costruito intorno al 1950, ma l’arrivo del culto nella città risale ad epoca altomedievale. Nel secondo dopoguerra Ostuni cresceva e il vasto largo dei Cappuccini si riempiva di case, si apriva Viale Pola, si costruiva sulla via di Ceglie e si allungava Corso Garibaldi. La chiesa dei Cappuccini si rivelava sempre più insufficiente di fronte alle pressanti necessità dei fedeli. Non potendo allargare la sua chiesa parrocchiale, il parroco, don Andrea Melpignano, decise di costruire una nuova chiesa. Si trattava di un’impresa enorme sia dal punto di vista tecnico che finanziario, tenuto conto del contesto sociale ed economico del quartiere Barco e dell’intera Ostuni di quegli anni. La chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano richiese grossi sforzi finanziari ed un impegno continuo da parte di don Andrea Melpignano, che ne divenne il primo parroco, titolo mantenuto per quasi vent’anni, fino a quando, per motivi di salute, dovette passare le consegne a don Cosimo Legrottaglie, attuale parroco in carica. Il 20 marzo 1980 la chiesa è stata dichiarata santuario. Don Andrea Melpignani volle costruire la chiesa, perché avvertì la necessità di dare un luogo al culto dei Santi Medici molto antico nella città di Ostuni. Il culto dei Santi Medici era già diffuso, infatti, in Ostuni come dimostra, tra l’altro, la presenza di una statua nella chiesa di San Giacomo di Compostella nella stessa Ostuni, prima dedicata ai santi Medici Cosma e Damiano. La prima pietra della chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano fu posta nel luglio del 1956; alla fine del 1959 il tempio era eretto nella sua imponenza architettonica, nelle decorazioni interne e nell’arredamento essenziale. Si apriva al culto e accoglieva il titolo parrocchiale già dei Cappuccini. Via Fogazzaro assumeva le dimensioni attuali e la città si espandeva verso la Madonna della Nuova. La chiesa nuova sorgeva, quindi, in un contesto urbano moderno. Agli inizi del dicembre del 1955 un manifesto di colore giallo veniva affisso sui muri della città. Si trattava della prima uscita pubblica del comitato costituitosi per raccogliere i fondi necessari all’acquisto del suolo. Il documento attesta la volontà degli Ostunesi di avere una chiesa dedicata ai Santi Medici: Avviso sacro. Appello al popolo di Ostuni pro erigenda Chiesa dedicata ai Santi Medici Cosimo e Damiano. Cittadini! L’antica aspirazione del popolo ostunese di avere un tempio dedicato ai Santi Medici, quello che fu sogno e poi un tentativo della grande anima di Mons. Luigi Mindelli è per diventare realtà. Nel prossimo anno la nuova grandiosa chiesa di metri 40 per 16 e opere annesse sorgeranno nel rione Barco, lungo la nuova strada che congiungerà via Lecce con Corso Garibaldi. Con il nuovo monumento di fede e di arte Ostuni diverrà meta di numerosi pellegrinaggi dai paesi vicini. L’esecuzione dell’imponente complesso edilizio rivestirà inoltre una grande importanza di ordine sociale, perché darà per molto tempo lavoro e pane a tanti operai. Per la costruzione al rustico il Ministero dei Lavori Pubblici ha già assegnato lire 25 milioni, lasciando alla generosità dei fedeli l’acquisto del suolo e tutte le opere di rifinitura. Abbiamo già firmato il contratto del suolo: 3200 mq di terreno per 5 milioni e trecento mila lire. Tra qualche mese verrà definitivamente chiuso il contratto e dobbiamo avere tutta la somma a disposizione. La nuova chiesa deve cantare a Dio e ai Santi Medici la fede e l’amore di tutti gli Ostunesi. Siate generosi! San Cosimo e Damiano vogliono il vostro contributo per costruire la loro casa. Essi hanno buona memoria e non dimenticheranno la generosità dei loro devoti (Ostuni, 6 dicembre 1955). Il comitato raccolse in poco tempo più di tre milioni, mentre per la restante cifra si ricorse alla generosità dei fedeli che risposero entusiasticamente agli appelli rivolti loro da don Andrea Melpignano: un contributo fu dato anche dall’amministrazione comunale. Varie lettere furono indirizzate a personalità politiche, ma il più delle volte le richieste di sovvenzioni caddero nel vuoto. Agli inizi del 1957 don Andrea si era rivolto anche all’onorevole Giuseppe Pella, già Presidente del Consiglio, che in data 6 aprile 1957 dalla Camera dei Deputati scriveva di non potersene interessare. La cerimonia della posa della prima pietra, che ebbe luogo, appunto il 22 luglio 1956, ebbe vasta eco di stampa e fu puntualmente riportata su diversi giornali tra cui il Corriere del Giorno del 25 luglio 1956. La benedizione della prima pietra fu fatta dall’Arcivescovo mons. Nicola Margiotta alla presenza di numerose autorità, tra cui il sindaco del tempo, prof. Mario Castiglioni, l’on. Giulio Caiati. Il Comitato, presieduto da Eligio Tanzarella, che affiancò don Andrea Melpignano nella difficile impresa del reperimento dei fondi, usò diversi espedienti per racimolare quattrini: sul finire del 1956 fu stampato un calendario la cui vendita fruttò quasi mezzo milione. L’esperimento venne ripetuto più volte negli anni seguenti. L’edificazione della chiesa-santuario dei Santi Medici trovava nel periodico locale Lo Scudo e nel direttore mons. Giovanni Livrani due accaniti sostenitori. A volere l’erezione del santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano era stato, tra gli altri, proprio mons. Livrani, il quale intendeva in questo modo far sì che il tempio servisse anche a onorare i caduti della seconda guerra mondiale, essendo quelli del primo conflitto ricordati dal monumento ai caduti di Piazza Matteotti e da una cappella nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. L’ansia ed il desiderio di portare a buon fine l’opera e di accorciare i tempi di realizzazione, ricorrendo a tutti gli espedienti possibili per il reperimento di nuovi fondi e per non far subire nessuna interruzione ai lavori, è testimoniato dai tanti appelli ed articoli apparsi su Lo Scudo. Gli elenchi degli oblatori sono tanti e lunghi e in essi si trovano cittadini di tutte le estrazioni sociali, dai notabili del paese alle umili operaie della manifattura tabacchi, agli emigrati del Nordamerica. Tra gli altri, Teresa Rapanà ha dedicato per il fratello canonico don Luigi l’altare già in lavorazione; Vita Minetti per il fratello disperso in Iugoslavia la spesa necessaria per la Croce del Campanile. Il 27 settembre del 1957 fu celebrata la prima messa all’interno della nuova chiesa officiata da mons. Andrea Anglani, mentre non erano ancora state smontate le impalcature ed era possibile utilizzare soltanto un presbiterio senza altare, senza immagini e senza luce. Il 24 agosto 1958 l’Arcivescovo mons. Margiotta benediceva solennemente le nuove campane ungendole col sacro crisma, lavandole ed accendendovi sotto bracieri di carboni ardenti dove fu versato in gran copia l’incenso. La chiesa fu benedetta la sera del 7 dicembre 1958 e la cerimonia fu spiegata da don Francesco Sozzi ai fedeli presenti. Di diverso tenore fu l’inaugurazione del tempio avvenuta il 26 aprile del 1959 ad opera del Cardinale Alfredo Ottaviani. In data 24 agosto 1961 mons. Livrani riportava su Lo Scudo la notizia dell’arrivo delle statue dei Santi Medici in Ostuni. La sera del 29 luglio le statue dei Santi Medici Cosma e Damiano fecero il loro ingresso trionfale in Piazza della Libertà. Furono collocate su di un artistico carro realizzato da Mario Crescenzo, rappresentante una zattera rivestita di carta dorata al seguito di una barca che pareva navigare sulle onde del mare. Preceduto e seguito da centinaia di macchine e di motocicli, da Brindisi ad Ostuni, il viaggio fu un trionfo di fede e di devozione. A San Vito e a Carovigno folle di devoti si fecero trovare al passaggio con omaggi floreali. Dalla Piazza le statue vennero accompagnate sempre processionalmente alla loro sede. Nell’ottobre del 1976, inaspettatamente, don Andrea Melpignano si dimise da parroco e lasciò i Santi Medici. Gli successe don Cosimo Legrottaglie: nella celebrazione di insediamento erano presenti mons. Semeraro, mons. Todisco, la comunità parrocchiale e la cittadinanza. E’ stato parroco del santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano don Andrea Melpignano. Attuale parroco in carica è Cosimo Legrottaglie.

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