Santi Pietro e Marcellino

Alla fine del VI secolo, papa Onorio I costruisce una basilichetta ad corpus inglobando il cubicolo nel quale erano sepolti i martiri.Descrizione: L’oggetto del culto erano le tombe dei due martiri; si trattava di sue loculi sovrapposti, scavati sulla parete di fondo di un cubicolo, che in un secondo momento vennero isolati dal banco di tufo e ornati da un prospetto arcuato delimitato da pilastrini. Entrata in uso: tra l’anno 330 e l’anno 340 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No

Il primo termine cronologico si riferisce al momento in cui il cubicolo dove erano sepolti i due martiri subisce alcune trasformazioni strutturali; queste sarebbero state determinate dal fatto che questo cubicolo, di natura privata, comincio` ad essere frequentato a scopo devozionale. Il secondo termine si riferisce invece al furto delle reliquie dei martiri da parte di Eginardo, biografo di Carlomagno. I due martiri, sepolti in un primo momento nel luogo dove erano stati martirizzati (la Selva Nera secondo la Passio, detta poi Selva Candida), sarebbero stati poi sepolti in un secondo momento nel cimitero ad duas lauros’ dalla matrona Lucilla. Questa leggenda e’ tramandata da un racconto agiografico. Il racconto della Passio si basa su una fonte piu` antica, ossia l’iscrizione posta da papa Damaso sulla tomba dei due martiri; il documento e’ perduto, ma ne resta la trascrizione integrale nel testo della Passio. La giurisdizione parrocchiale non e’ documentata esplicitamente, ma puo` essere considerata assai probabile, dal momento che il cimitero nel quale si trovava il santuario era probabilmente sotto la giurisdizione di uno dei tituli urbani. Per il V secolo, fra l’altro, sembrerebbe esistere un certo legame con il titulus Eusebii (cfr. Jean Guyon, p. 357).

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