Santi Primo e Feliciano
Raccolta di ex voto: No
La prima attestazione è quella del Martirologio Geronimiano (431-450), sebbene la Passio (vedi scheda: Leggenda di fondazione) faccia risalire la fondazione della chiesa al IV secolo. L’ultima notizia è contenuta in una visita pastorale della diocesi di Sabina del 1343; qui la chiesa è definita archipresbiterialis et dirupta. Nel 1737 il culto di Primo e Feliciano si celebra nella vicina chiesa di Santa Maria in Via, ciò che induce a ritenere che a quel tempo il santuario sorto sulla tomba del martire dovesse essere ormai abbandonato. E’ da notare come il santuario sorto sul luogo nel quale i due martiri avevano trovato sepoltura continuò ad essere frequentato anche dopo la traslazione dei loro corpi nella chiesa di Santo Stefano Rotondo, a Roma, effettuata dal pontefice Teodoro (642-649) (cfr. Liber Pontificalis I, p. 332: levate sunt corpora sanctorum martyrum Primi et Feliciani, qui erant in arenario sepulta …. Il pontefice Teodoro (642-649) trasferisce i corpi dei due martiri nella chiesa di Santo Stefano Rotondo, a Roma. Non si hanno documenti in proposito ma è presumibile che il santuario cadesse sotto la giurisdizione del vescovo della diocesi di appartenenza, come è attestato in altri casi. I termini cronologici indicati si riferiscono alla più antica attestazione dell’esistenza della diocesi di Nomentum, nota da una lettera scritta dal papa Innocenzo I a Decenzio vescovo di Gubbio.
Via Santo Stefano Rotondo, 7, 00184 Roma, Italy