Santissima Trinità

Edificio ad aula unica, con struttura rettangolare.Descrizione: Gruppo ligneo laccato d’oro con Cristo, la Vergine e il Padre Eterno sovrastati dalla colomba come Spirito Santo, opera del secolo XIX, recentemente restaurato. Entrata in uso: tra l’anno 1800 e l’anno 1800 Epifania: Gruppo statuario con Cristo, la Vergine e il Padre Eterno sovrastati dalla colomba come Spirito Santo. Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Lungo le pareti interne del santuario. Note sulla raccolta: In una ricognizione precedente al terremoto del 1976 si contavano 8 ex voto dei secoli XIX e XX. Oggi non sono più visibili. Così pare sono stati spostati i numerosi cuori d’argento di epoca recente. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria

Nel 1455 si hanno le prime notizie sull’edificio. La storia del santuario, pur non essendo oggi direttamente titolato al nome della Vergine Maria, si lega indissolubilmente al culto mariano in quanto esiste una leggenda relativa a una prodigiosa impronta lasciata dal piede della Madonna su una roccia nei pressi del santuario. Dalla stessa roccia sarebbe sgorgata una limpida fonte. L’impronta che testimonia l’apparizione della Madonna si lega, quindi, a una religiosità naturalistica di derivazione pre-cristiana. Fin da antichissimo tempo erano sloveni i Vicari che esercitavano la cura delle anime nella parte montuosa della Pieve di Nimis. Provenivano dalla Dalmazia, da Albona, Cattaro, Durazzo. Più tardi a questi Vicari furono dati in aiuto sacerdoti italiani, i quali, per concordato del 1363, dividevano doveri e utili insieme.

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