Santissimo Crocifisso

Edificio a pianta basilicale: unica navata su cui si aprono tre cappelle per lato di grandezza diversa.Descrizione: Crocifisso ligneo: altezza m. 1, 28 con apertura di braccia di m. 1,35. Volto con capelli naturali; la corona di spine è stata sostituita con una corona di argento dorato. Il crocifisso è databile tra XIV e XV secolo. Dono nel 1401 dei Romei francesi. Alcuni storici locali lo attribuiscono ad artigiani del Trecento fiorentino. Entrata in uso: nell’anno 1401 Immagine: Statua
Note sulla raccolta: Di particolare interesse un quadro commemorativo del miracolo del 1529, restaurato nel 1790. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Galleria del santuario, parallela alla chiesa, con ingresso dalla parte sinistra della facciata per entrare in sacrestia. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Lecci, Primati e singolarità, 1976, pp. 61-63
Esiste la descrizione del primo miracolo negli atti del processo canonico 1584-1608.
Il 4 agosto 1584, su richiesta del ministro della confraternita dell’Annunciata, si istruisce un processo canonico presso il vescovo di Como Gianantonio Volpi e il suo vicario Alessandro Lucini. Gli atti del processo contengono il racconto del miracolo e l’inizio del culto. Benedizione dei bachi da seta nel XIX e nei primi decenni del XX secolo. Il Santissimo Crocifisso è considerato protettore della città di Como dal XVIII secolo; secondo la tradizione orale ha protetto la città durante le due guerre mondiali 1915-1918 e 1940-1945. In particolare il 3 gennaio 1943 i cittadini organizzarono una processione sotto la minaccia dell’incursione aerea. Evitata l’incursione fu offerta al crocifisso una supplica scritta seguita da migliaia di firme. Il 17 giugno 1945 il crocifisso fu incoronato in cattedrale dal cardinale Schuster, arcivescovo di Milano. La corona d’argento reca la scritta Cives comenses gratias referunt tibi protegenti. Ogni anno la prima domenica di giugno si celebra la Giornata della Riconoscenza, a cui partecipano il vescovo e le autorità cittadine. Leone X, Innocenzo XI, Benedetto XIV, Clemente XII. Nel 1899 cessò la giurisdizione dei Somaschi. Il crocifisso apparteneva ai Celestini e veniva utilizzato per le processioni dalla Confraternita dell’Annunciata. Il controllo del santuario fu affidata ai Celestini della parrocchia della Santissima Annunciata nel 1654. La cura spirituale da parte dei Somaschi terminò nel 1900. I Somaschi persero il patronato del santuario nel 1899.

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