Beata Vergine della Fontana

Importanti modifiche strutturali al santuario furono apportate durante il XIX secolo: fu innalzatala torre campanaria , alcune cappelle furono risistemate e l’interno del santuario subì un generale restauro secondo le modalità dell’epoca. Attualmente il santuario si presenta a pianta rettangolare suddivisa in tre navate: la centrale con copertura a botte e le restanti a crociera. L’interno è scandito da pilastri ottagonali in cotto con capitelli cubici su cui poggiano archi acuti. Sulla navata di sinistra si aprono sei cappelle e sette sulla destra. La navata centrale, terminante in una abside poligonale come le laterali, è sopraelevata e sovrapposta alla cripta dove si conserva l’immagine miracolosa. I Cappuccini, a cui spettò la cura del santuario nel 1902, si insediarono in una attigua abitazione, poi acquistata nel 1936.Descrizione: Nella cripta, con volta a ombrello, si conserva l’effigie ad affresco del XIV secolo, raffigurante la Vergine che allatta il Bambino, rivestita da un manto azzurro bordato di oro. Al di sotto si intravede una precedente e più antica pittura. In antico l’immagine veniva vestita di abiti in seta ornati da gioielli ed ex-voto d’argento, a testimonianza delle numerose grazie ricevute. Entrata in uso: tra l’anno 1300 e l’anno 1400 Immagine: Dipinto Luogo: Fonte
Ubicazione originaria del Santuario: Lungo le pareti Note sulla raccolta: Le proprietà salutari e miracolose attribuite nei secoli alla fonte che scaturiva ai piedi dell’immagine sacra sono attestate dai numerosi dipinti lungo le pareti della cripta e dalle tavole lignee andate perdute.Prodigiose guarigioni sono raffigurate in una acquaforte riproducente la Vergine miracolosa contornata dai miracoli a lei attribuiti (XVI-XVII secolo). Una lapide in facciata, purtroppo scomparsa, ricordava la peste del 1497. La Vergine elargì protezione ai milanesi in occasione della peste manzoniana; in Casalmaggiore si recò l’inviato del tribunale dei prefetti alla sanità con dodici ducatori per celebrare presso il santuario una messa solenne e altri cinquanta scudi d’oro. Qui fece voto di devolvere, a nome della città di Milano, altri cento scudi nel caso in cui il morbo fosse stato debellato. L’incaricato portò con sé vasi con l’acqua miracolosa. Il voto fatto fu sciolto su richiesta dai serviti nel 1637. Una lapide nella cancelleria del convento ricorda la fine della pesta del 1629-30. Qui, una ulteriore lapide del 1870 segnala la grazia ricevuta e il voto fatto per l’allontanamento del colera. Da un inventario del 7 giugno 1871 sappiamo che l’effigie della Vergine in particolari ricorrenze veniva adornata da cuori d’argento, una mano e due gambe d’argento e altri oggetti votivi. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Altro Conservazione attuale: Corridoi dell’antico convento Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: AA.VV., La Madonna della Fontana, 1994, pp. 12-14
Tradizione orale registrata dal padre Giovanni Angelo Porcelli di Casalmaggiore (XVIII secolo) secondo cui nel 1320 presso la fonte avvenne la guarigione di un cieco. Alcune lapidi all’interno della chiesa testimoniano i numerosi prodigi. Un’antica incisione commemora alcuni avvenimenti miracolosi.
Le origini del santuario sono incerte. Giovanni Romani Abati di Casalmaggiore segnalò una località nota come Pozzo di Santa Maria già nel 878,indicazione estrapolata da un documento del capitolo cattedrale di Cremona. La tradizione ricorda un’altra data il 1320, anno in cui un cieco riacquistò la vista dopo essersi bagnato gli occhi nella località nota come dei Bagni, dove si trovava un’immagine della Vergine dipinta sul muro ai cui piedi scaturiva una fonte. Il dipinto venne, forse subito dopo, protetto da una cappella, e un’anonima cronaca manoscritta segnala che nell’anno 1463 iniziò la costruzione dell’attuale edificio, su di una chiesa preesistente, e che nel 1471 venne affidato ai Serviti che ne terminarono i lavori. La tradizione orale fa risalire la fondazione del santuario al 1320, quando un cieco avrebbe riacquistato la vista dopo essersi bagnato gli occhi nella località detta dei Bagni. Tra gli aspetti che testimoniano la sacralità del luogo è da segnalarsi la presenza presso il santuario della beata Toscana Gualtier, morta nel 1440, che stando alle cronache dei Servi di Maria, vi si fece terziaria e trascorse i suoi giorni reclusa in una cella. Dal 1471 è testimoniata la presenza dei Serviti alla Fontana, dopo che avevano abbandonato la chiesa di San Rocco e il convento in Casalmaggiore, nel borgo di Castelnuovo. I Serviti acquistarono quindi il terreno su cui edificarono una nuova struttura comune, in località i Bagni. Presso il convento si tennero i capitolati generali e vi soggiornarono molti esponenti dell’Ordine. Fu visitato anche dal cardinale Carlo Borromeo. Nel 1480 i Serviti ottennero dall’arcivescovo di Costantinopoli mons. Giovanni Lando un’indulgenza di cento giorni per i fedeli che visitassero l’immagine della Madonna e contribuissero con offerte al santuario. / Nel 1747 Benedetto XIV concesse un’indulgenza plenaria a quanti si fossero recati al santuario in occasione della festa del patrocinio di San Giuseppe. Per decreto vescovile il 22 marzo 1937 la chiesa del santuario fu affidata in perpetuo ai Cappuccini della provincia di Milano e dichiarata esente dalla giurisdizione vescovile e parrocchiale. La nomina del rettore della chiesa è però riservata al vescovo, su presentazione del provinciale dell’Ordine. Con l’allontanamento dei Serviti a causa delle soppressioni napoleoniche, per l’interessamento dell’abate di Casalmaggiore, il santuario continuò ad essere officiato da cappellani che lo ressero ininterrottamente fra il 1810 e il 1902. Il 31 ottobre del 1471 i Servi di Maria giunsero alla fontana di Casalmaggiore. In quest’ultima località erano già presenti, fra il 1456 e il 1457, nella chiesa di San Rocco presso il borgo di Castelnuovo.

26041 Casalmaggiore, Province of Cremona, Italy
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