Beata Vergine della Strada (in B.V. Assunta)

Descrizione: immagine della Beata Vergine a colori dipinta sul muro del coro della chiesa Quando nel 1898 il santuario, caduto in rovina, venne venduto, l’affresco venne tolto dalla chiesa, tagliando il pezzo di muro su cui era stato realizzato, e venne trasportato nella chiesa parrocchiale di Monteorsello. L’8 settembre 1932 l’immagine venne trasportata in processione dalla parrocchiale al rinnovato santuario Entrata in uso: tra l’anno 1898 e l’anno 1898 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Probabilmente sul luogo del santuario esisteva già nel XIV secolo un piccolo oratorio denominato Ca’ de’ Fabbri per la vicinanza di una abitazione così denominata. La sua prima attestazione risale al 1692, in occasione della celebrazione di un matrimonio. Tra il 1868 e il 1913 il santuario cadde in disuso: in particolare tra il 1868 e il 1898 (con l’eccezione di una breve parentesi di restauri) fu abbandonato in seguito ai danni provocati da una abbondante nevicata e dal pericolo costituito da due frane. Quando nel 1898 il santuario, caduto in rovina, venne venduto, l’affresco venne tolto dalla chiesa, tagliando il pezzo di muro su cui era stato realizzato, e venne trasportato nella chiesa parrocchiale di Monteorsello. Agli inizi del XX secolo l’edificio crollò definitivamente. Nel 1913, dopo l’autorizzazione vescovile, venne ricostruito nelle forme attuali ma in posizione leggermente distante dalla precedente costruzione, ancora esistente. L’8 settembre 1932 l’immagine venne trasportata in processione dalla parrocchiale al rinnovato santuario Durante il periodo in cui l’immagine venne conservata presso la Chiesa parrocchiale il culto sembra essersi mantenuto, così da giustificare l’erezione di un nuovo edificio. La data indicata per l’entrata in vigore della parrocchia è quella relativa al documento più antico. BIBLIOGRAFIA – I seguenti testi, già inseriti nel repertorio bibliografico in collegamento a santuari della diocesi di Modena, presentano riferimenti e bibliografia utili per la ricerca in corso: LIBRO – BALDELLI FRANCA, Gli archivi parrocchiali della provincia di Modena, 1994. (Il lavoro prende in esame tutte le parrocchie della diocesi Modena-Nonantola ricostruendone brevemente la storia e il patrimonio documentario. In particolare: Oratorio della Beata Vergine della Strada: p. 107) – LIBRO – MONTANARI GIANCARLO, Itinerari mariani, Modena 1991, (L’ autore prende in esame alcuni fra i principali oratori e santuari dedicati alla Vergine della diocesi di Modena-Nonantola fornendo notizie sulla storia, l’ arte, la devozione: Oratorio della Beata Vergine della Strada: I, 74-81) – LIBRO – / – L’ Emilia Romagna paese per paese, Firenze 1987-1989, voll. VI (Breve descrizione del contenuto; è una pubblicazione che, procedendo in ordine alfabetico, descrive dal punto di vista geografico, economico, istituzionale, storico e artistico i comuni emiliano romagnoli. Parlando del patrimonio artistico e delle tradizioni legate ad ogni singolo paese si sofferma anche sui luoghi di culto. Diocesi di Modena: Oratorio della Beata Vergine della Strada: III, 92) – LIBRO – LONGAGNANI, MANICARDI, SCHIFANI CORFINI , Le Case le Pietre le Storie. Itinerari nei comuni della provincia di Modena, Modena 1980 (Breve descrizione del contenuto: è una guida, a cura della Provincia di Modena, che prende in rassegna tutti i luoghi da visitare nei singoli comuni. All’ inizio sono proposti anche alcuni itinerari tematici, uno dei quali è proprio dedicato ai santuari. Oratorio della Beata Vergine della Strada: p. 170) LIBRO – Amministrazione Provinciale di Modena. Istituto per i beni culturali della Regione Emilia Romagna, Insediamento storico e beni culturali. Alta valle del Panaro., Modena 1988 (Si tratta di una rilevazione, con breve scheda storico-artistica esplicativa numerata per comune, frazione e siti, di tutti gli insediamenti storici dei comuni della Valle del Panaro: Oratorio della Beata Vergine della Strada: pp. 128-129). Quando nel 1898 il santuario, caduto in rovina, venne venduto, l’affresco venne tolto e trasportato nella chiesa parrocchiale di Monteorsello. Qui venne conservato sino all’8 settembre 1932, quando l’immagine venne trasportata in processione dalla parrocchiale al rinnovato santuario.

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