Ubicazione originaria del Santuario: Gli ex-voto, che sono ricordati in numero molto consistente, purtroppo sono andati perduti nei periodi di abbandono del santuario. Ora è conservato soltanto qualche cuore d’argento.
Non c’è una vera raccolta di miracoli, molti di essi sono riportati nell’opera di Lanni d. Marco, Memoria dell’abate Marco Lanni intorno la chiesa di Santa Maria delle Indulgenze in Santelia, Napoli 1950.
La chiesa di Casalucense è attestata nel 1411 nell’inventario del monastero di Sant’Angelo di Valleluce, dipendente a sua volta da Montecassino, ma esistente almeno dal X secolo. Con tutte le sue proprietà passò al monastero di Montecassino nel 1443 quando fu chiuso il monastero di Valleluce. Non avendo cura d’anime la chiesetta e l’eremitaggio erano pressochè crollati. Dal 1807 l’edificio fu oggetto di restauri da parte di benefattori, fino al 1840-41 quando il canonico Stefano Pirolli restaurò e ampliò la chiesa. Vi prese dimora un sacerdote fino al 1886. Nel 1885 si procedette al rifacimento della Chiesa.E’ stata proclamata santuario diocesano nel 1954, pur essendoci una tradizone di miracoli e di pellegrinaggi almeno dal XV secolo. Non esiste una vera leggenda di fondazione, ma la funzione svolta dalla chiesa anticamente e il trasporto in essa della statua della Vergine ha determinato la continuità del culto e l’aumento della popolazione dei pellegrini che giungevano a Casalucense per ricevere le indulgenze. Dopo la II guerra mondiale i monaci di Montecassino trovarono rifugio proprio in questo santuario mentre il grande complesso monastico veniva ricostruito. Con la soppressione del monastero di Valleluce le indulgenze che vi si acquistavano vennero trasferite a questa chiesa. Il santuario gode del privilegio delle indulgenze plenarie perpetue nel giorno della festa, 2a domenica dopo Pasqua, il 15 agosto e durante le domeniche di maggio. La prima chiesa non più grande di un’edicola dipendeva dal monastero di Sant’Angelo di Valleluce. Dal 1443 passò al monastero di Montecassino che ne mantenne la giusdizione. Il convento annesso al santuario è sede del Noviziato dei Frati Francescani dell’Immacolata. I monaci di Montecassino si rifugiarono a Montecassino dopo che la sede abbaziale era stata distrutta dai bombardamenti. In questo periodo la chiesa fu per brevi periodi abbandonata. Fu l’abate di Montecassino che chiamò i frati riformati d’Abruzzo con P. Bartolomeo Cugnoli. Seppure non è rimasta una data precisa è da ritenere che l’abate di Montecassino abbia affidato la cura del monastero al clero di Sant’Elia quando venne in possesso della chiesa di Casalucense. I monaci di Montecassino hanno provveduto al continuo rinnovamento della Chiesa, anche se il concorso di benefattori laici è ricordato per diversi interventi di restuaro.
03043 Cassino, Province of Frosinone, Italy