Madonna del Perpetuo Soccorso

La chiesa, uno dei rari esempi di stile neo-gotico a Roma, si apre su una grande navata centrale e due navatelle laterali, poste su colonne rivestite di marmo colorato. La navata centrale è separata dalle navatelle laterali da ampie arcate traverse.Descrizione: L’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso (54×41,5 cm) collocata sopra l’altare maggiore, appartiene al tipo delle Madonne della Passione. Essa presenta la Madonna con il Bambino, affiancati da due angeli con gli strumenti della passione, mentre le mani del Bambino si aggrappano alla mano della Madonna e dal piede si scioglie il sandalo. I caratteri greci, che appaiono sull’icona, indicano i nomi delle quattro figure: Gesù Cristo, Madre di Dio, Arcangelo Gabriele (a destra) ed Arcangelo Michele (a sinistra). L’icona, risalente alla seconda metà del Quattrocento, secondo la tradizione sarebbe stata dipinta dal cretese-veneziano Andrea Rizo e portata a Roma da un mercante che, nel 1480, l’aveva rubata nell’isola di Creta. Dal 1499 al 1798, l’icona fu esposta nella chiesetta di san Matteo, che sorgeva all’incrocio di via Merulana con via Machiavelli. Durante l’occupazione napoleonica, la chiesa fu distrutta e l’immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso fu trasferita prima nel monastero di Sant’Eusebio, successivamente nell’oratorio privato degli agostiniani del monastero di Santa Maria in Posterula (rione Trastevere) e, infine, nel 1866, nella chiesa di Sant’Alfonso all’Esquilino. Entrata in uso: nell’anno 1866 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No
Ernesto Bresciani nel suo volume dedicato alla Madonna del Perpetuo Soccorso inserisce un elenco di miracoli taumaturgici attribuiti all’immagine (Bresciani 1867, pp. 21-43).
Pio IX concesse nel 1866 l’indulgenza plenaria per il giorno della festa della Madonna del Perpetuo Soccorso e l’indulgenza di 300 giorni da lucrarsi ad ogni visita all’immagine.

Rione XV Esquilino, Roma, Italy
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