Madonna della Rondine (in Sant`Adriano)

cappellaDescrizione: Scultura in terracotta raffigurante la Vergine col Bambino che tiene tra le mani una rondine più volte dipinta e ritoccata, forse attribuibile a Michele da Firenze, artista della cerchia di Donatello, autore di una pala d’altare in terracotta del Duomo di Modena. Attualmente la statua, dopo il restauro del 1981, è stata riportata al suo aspetto primitivo in terracotta naturale. Precedentemente l’immagine, già oggetto di culto nel XVII secolo, era intitolata alla Immacolata Concezione. Il cambio di nome avvenne nella prima metà del XIX secolo a seguito di eventi miracolosi. Secondo la tradizione infatti, il volto delle Vergine sarebbe stato più volte visto trasudare e trascolorare. Tra il 1834 e il 1839, periodo in cui ebbe una forte ripresa il culto di questa immagine, fu riesumata una leggenda settecentesca che voleva la statua ritrovata tra le acque del fiume Panaro. Questa leggenda è riportata su un’epigrafe appesa sulla parete di destra della cappella. Nel 1885 crescita della devozione a seguito dello scampato pericolo da un’epidemia di colera; in quell’anno l’immagine fu incoronata. Entrata in uso: tra l’anno 1600 e l’anno 1800 Immagine: Statua
Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria

Il culto si sviluppa attorno ad una scultura in terracotta raffigurante la Vergine col Bambino che tiene tra le mani una rondine più volte dipinta e ritoccata, forse attribuibile a Michele da Firenze, artista della cerchia di Donatello, autore di una pala d’altare in terracotta del Duomo di Modena. L’immagine, già oggetto di culto nel XVII secolo, era originariamente intitolata alla Immacolata Concezione. Il cambio di nome avvenne nella prima metà del XIX secolo a seguito di eventi miracolosi. Secondo la tradizione infatti, il volto delle Vergine sarebbe stato più volte visto trasudare e trascolorare. Tra il 1834 e il 1839, periodo in cui ebbe una forte ripresa il culto di questa immagine, fu riesumata una leggenda settecentesca che voleva la statua ritrovata tra le acque del fiume Panaro. Questa leggenda è riportata su un’epigrafe appesa sulla parete di destra della cappella. Nel 1885 crescita della devozione a seguito dello scampato pericolo da un’epidemia di colera; in quell’anno l’immagine fu incoronata. Dalla fine dell’800 l’oratorio divenne meta di pellegrinaggi e solenni celebrazioni mariane. BIBLIOGRAFIA – I seguenti testi, già inseriti nel repertorio bibliografico in collegamento a santuari della diocesi di Modena, presentano riferimenti e bibliografia utili per la ricerca in corso: LIBRO – BALDELLI FRANCA, Gli archivi parrochiali della provincia di Modena, 1994. (Il lavoro prende in esame tutte le parrocchie della diocesi Modena-Nonantola ricostruendone brevemente la storia e il patrimonio documentario. In particolare: Madonna della Rondine (in S.Adriano): p. 162) – ARTICOLO IN MISCELLANEA – PEZZOLI S., Repertorio generale dei santuari in Emilia Romagna, in Arte e santuari in Emilia Romagna, Cinisello Balsamo 1987 (Diocesi di Modena: Madonna della Rondine (in S.Adriano): p. 204)) – LIBRO – / – L’ Emilia Romagna paese per paese, Firenze 1987-1989, voll. VI (Breve descrizione del contenuto; è una pubblicazione che, procedendo in ordine alfabetico, descrive dal punto di vista geografico, economico, istituzionale, storico e artistico i comuni emiliano romagnoli. Parlando del patrimonio artistico e delle tradizioni legate ad ogni singolo paese si sofferma anche sui luoghi di culto. Diocesi di Modena: Madonna della Rondine (in S.Adriano): V, 216-217)) – LIBRO – LONGAGNANI, MANICARDI, SCHIFANI CORFINI , Le Case le Pietre le Storie. Itinerari nei comuni della provincia di Modena, Modena 1980 (Breve descrizione del contenuto: è una guida, a cura della Provincia di Modena, che prende in rassegna tutti i luoghi da visitare nei singoli comuni. All’ inizio sono proposti anche alcuni itinerari tematici, uno dei quali è proprio dedicato ai santuari. Madonna della Rondine (in S.Adriano): p. 340).

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