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Madonna di Castelmonte

La chiesa attuale risale al sec. XVIII, ed è ad aula unica. L’innalzamento della chiesa e del campanile risale agli anni ’50 di questo secolo. Nel 1253 c’è un ampliamento; nel 1274 un restauro; nel 1296 un successivo restauro e ampliamen-to; nel 1357 viene rifatto il tetto; nel 1364 viene costruito un auditorio capitolare.Descrizione: Statua della Madonna in pietra calcarea dipinta, risalente al secolo XIV, del peso di 4 quintali, raffigurante la Madonna seduta in trono con il Bambino sorretto dal suo braccio sinistro. Si tratta di una Madonna vestita e in questo senso non va dimenticato che, fino al secolo scorso, secondo il costume antico, sia la Madonna che il bambino venivano ricoperti con pallii o vestiti di diverso colore nelle varie circostanze, più semplici nei giorni feriali, più fastosi nelle festività. Il corredo del santuario conservava tutta una serie di questi pallii, oggi andati perduti. La tinteggiatura, sia del volto che delle vesti, ha subito ripetuti ritocchi (1891, 1904). Ad un restauro del volto della Vergine si cimentò, ad esempio, il 3 maggio 1675, il pittore udinese Francesco Micesio. Entrata in uso: tra l’anno 1300 e l’anno 1300 Epifania: La Madonna col Bambino in braccio Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Sulle pareti interne del santuario e della cripta. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari, Fotografie Conservazione attuale: Per ragioni di sicurezza omettiamo la collocazione attuale. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: D’Alano 1971

Oggi gli studiosi sono orientati a stabilire nel V secolo le origini del culto mariano a Castelmonte, ossia a seguito del concilio di Efeso (431) che riconobbe con definizione solenne a Maria il titolo di Madre di Dio. Una delle testimonianze più antiche ed autorevoli sulla origine del santuario è racchiusa in una leggenda che salda insieme le sorti di Castelmonte con quelle di Cividale, e presenta una sfida per il dominio della città tra la Madonna ed il Diavolo. Oggi gli studiosi sono orientati a stabilire nel V secolo le origini del culto mariano a Castelmonte, ma vi sono pochi riscontri documentari. Nel 1419 il santuario venne depredato dagli Ungari. Grandiosi lavori si ebbero nel 1410 e 1432; al tempo il Capitolo di Cividale voleva mandare suoi nunzi a Roma per ottenere indulgenze. Dal 1450 al 1503 venne ripetutamente depredato dai Turchi. Nel 1469 un fulmine causò un incendio che distrusse tutto il santuario, compresa la primitiva immagine miracolosa. L’attuale statua in pietra (ante 1410) venne benedetta e intronizzata l’8 settembre 1479. Per la circostanza ci fu un grande perdono con un concorso di 50.000 pellegrini. Nel 1480 si fondò la Confraternita di Santa Maria del Monte, che ebbe ben presto l’adesione non solo di friulani, ma anche di fedeli da Slovenia, Carinzia e Carniola. Da allora fino ad oggi il santuario è uno dei centri di devozione più noti e frequentati in Friuli. 1247: Innocenzo IV concede alcune indulgenze; 1300: dodici vescovi concedono l’indulgenza di 40 giorni ai visitatori; 1479: intronizzazione dell’attuale statua: per l’occasione fu concesso un giubileo con indulgenza plenaria. Le indulgenze continuano anche attualmente. Canonicale e prepositura capitolare come proprietà. Pievana come giurisdizione religiosa. Il nome della comunità religiosa è S. Stefano di Cividale. Patronato di tipo canonicale-pievanale.

Santuario Beata Vergine, 33040 Prepotto UD, Italy
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