Madonna di Rosa

Il santuario, distrutto durante la seconda Guerra Mondiale a seguito di due bombardamenti aerei (dicembre 1944 e marzo 1945), viene ricostruito a partire dal 1953 ed inaugurato nellagosto del 1960. Ledifico progettato dallarchitetto Brenno del Giudice in collaborazione con larchitetto Achille Vettorazzo di Venezia, affiancati da Padre Timoteo Bertinato. In stile neoromanico, presenta una struttura planimetrica a croce latina. Lesterno in mattoni faccia a vista e pietra dIstria. Ampi rosoni e finestroni corrono lungo le pareti del tempio assieme ad una serie di archi che si ritrovano nel chiostro in stile romanico-bizantino. Unampia gradinata e due rampe laterali conducono allingresso principale. Sopra il portone una lunetta entro cui rappresentata una Madonna con Bambino. Il timpano presente in facciata decorato da un mosaico che narra la storia del santuario. Limpianto planimetrico interno caratterizzato da ununica navata lunga 60 metri, larga 14 metri e alta 17 metri. Diverse cappelle e confessionali sono ricavati lungo le pareti laterali della stessa. Labside, rialzato rispetto alla navata, monumentale. Un grande mosaico dorato fa da sfondo ad un imponente gruppo marmoreo raffigurante la crocifissione. Ai lati del presbiterio sono state ricavate due cappelle; quella di destra dedicata a Ges Misericordioso mentre, sulla destra, quella della Madonna di Rosa. Entrambe le cappelle presentano un rivestimento a mosaico. Con la medesima tecnica sono stati decorati altri elementi, quali: la cupola e la parete di sinistra del transetto. Tra il 1893 e il 1902 viene costruito il campanile, su progetto dellingegnere Pietro Saccardo di Venezia. Nelle nicchie, situate allaltezza delle campane, sono sistemate le statue di San Giuseppe, di San Pietro, di San Paolo e del Redentore (opere dello scultore Paolo Passomai di Solighetto). Il tamburo presenta un colonnato, sormontato da una cupola con lanterna. Di forma ottagonale detto campanile delle uova perch costruito in gran parte con il ricavato della raccolta delle uova fatta dai ragazzi che passavano settimanalmente di casa in casa.Il santuario in seguito ai bombardamenti del 31 dicembre 1944 e 22 marzo 1945 fu ridotto ad un cumulo di macerie, tuttavia l’immagine devozionale rimase intatta. Il nuovo tempio fu iniziato nel 1953 in prossimit del luogo dove sorgeva il precedente e benedetto ed aperto al culto il 28 agosto 1960. La chiesa, a croce latina, realizzata in uno stile composito pressoch indecifrabile, la facciata ha un ampio rosone centrale e ai lati due lunghe monofore a vetrate istoriate, sul cornicione del timpano tre statue e sotto un grandioso mosaico realizzato dalla scuola mosaicisti di Spilimbergo (Pordenone) su disegno di Fred Pittino di Udine; lungo la facciata e ai lati fino al transetto corre un porticato a colonne e archi a tutto sesto. L’interno a navata unica con abside presbiteriale, due cappelle con absidiole ai lati del presbiterio e sei cappelle laterali.Descrizione: Affresco del ’500 attribuito allo spilimberghese Marco Tiussi. L’immagine della Vergine e Bambino benedicente era collocata sul muro della casa di Giovanni Giacomuzzi, una delle due case superstiti dopo l’inondazione del Tagliamento del 1643. La giovane nipote di Giovanni, epilettica, il 2 febbraio 1655 (la Candelora) preg davanti all’immagine della Vergine, che le apparve dicendole che voleva essere trasportata in una chiesa su di una strada frequentata e annunciandole che sarebbe guarita dalla sua malattia. Le autorit decisero di trasportare il 31 marzo 1655 l’immagine nella chiesa di San Nicol extra muros e la collocarono dapprima sull’altare laterale sinistro, poi in quello maggiore. L’affresco sopravvisse straordinariamente una seconda volta al disastro provocato dai bombardamenti della grande guerra, che distrussero il santuario. Dal 28 agosto 1960 l’immagine della Vergine si trova nel nuovo santuario. Entrata in uso: tra l’anno 1550 e l’anno 1550 Epifania: Madonna col Bambino. Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Dietro la zona del coro, in un corridioio a sè stante che segue l’andamento circolare dell’abside e che comunica con gli altri edifici del complesso del santuario. Note sulla raccolta: Ex voto dal ‘600 fino ai giorni nostri. La raccolta comprende tavolette lignee dipinte ad olio, olii su tela e su cartone, acquarelli su pergamena e su carta, tempera su carta, su cartone, cuori d’argento, fotografie, quadretti ricamati con la sigla P.G.R.; fino alla metà dell’ ‘800, quando andarono persi, vi erano conservate anche due bandiere e uno stendardo di un pascià strappati ai Turchi nella battaglia di Vienna del 1683 da parte di un gruppo di cavalieri di San Vito al Tagliamento e offerti alla Madonna in segno di ringraziamento. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti vari Conservazione attuale: Per ragioni di sicurezza omettiamo la collocazione attuale. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Lucchetta 1972, tav. XXXIII, pp. 25-37.

1653&nbsp;-&nbsp;1953&nbsp;(realizzazione intero bene)<br><br>Nel 1953 viene posta la prima pietra per la costruzione del nuovo santuario.Il 31 marzo 1655 vi fu il trasporto dell’immagine miracolosa dal muro dall’abitazione di Giovanni Giacomuzzi di San Vito al Tagliamento alla chiesa di San Nicol extra muros e collocata dapprima sull’altare laterale sinistro dedicato ai Santi Marco e Giovanni evangelista e poi collocata nell’altare maggiore, vista la crescente devozione alla Madonna. Zoff 1991, pp. 201-4; Corner 1760, pp. 121-4. Secondo la leggenda principale, l’isola di Barbana era anticamente il lazzaretto di Aquileia. Un forte temporale spazz l’isola e sopra i flutti si vide galleggiare la statua della Madonna che si pos poi su un albero, sul luogo dove il patriarca Elia fece innalzare il santuario. Cfr. Altri eventi e dati cronologici rilevanti. Nel 1655 nella chiesa di San Nicol venne portata l’immagine della Madonna col Bambino (XVI sec.) per volont di Maria Giacomuzzi, figlia di Giacomo, presso la cui casa in Villa di Rosa l’immagine era situata e venerata dopo il ritrovamento, ancora intatta, sotto le macerie dell’antica casa di famiglia. Maria, che era epilettica, una sera ebbe una visione della Madonna la quale le chiese di venir portata in un luogo migliore, lungo una strada frequentata. Maria guar e venne scelta la chiesa di San Nicol extra muros. Ben presto si decise di erigere un nuovo santuario pi grande, ma solo tra 1830-’40 presero avvio i lavori, ultimati nel 1860. A causa dei bombardamenti nella Seconda Guerra Mondiale, il santuario venne irreparabilmente lesionato. Miracolosamente e per la seconda volta rimase intatta l’effigie della Vergine col Bambino. Grazie all’opera dei padri Francescani, chiamati gi dal 1923, e alla generosit dei fedeli, nel 1953 fu posta la prima pietra del nuovo santuario, ultimato nel 1960. Nel 1805 Pio VII concesse l’indulgenza plenaria, applicabile anche in via di suffragio alle anime del Purgatorio, a tutti quelli che avessero visitato il santuario nel triduo della solenne celebrazione del CL anniversario dell’Apparizione.

Piazzale del Santuario, 3, 33078 San Vito al Tagliamento PN, Italy
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