Maria Santissima de` Piternis

La comunità di Cervaro fece costruire l’altare maggiore addossato al muro che ha isilato l’abside originaria decorata con pitture rappresentanti in alto Cristo seduto sull’iride e benedicente mentre con la sinistra regge un libro aperto nel quale si legge ego sum lux mundi. Ai lati le figure degli apostoli Pietro e Paolo. La pittura è ascritta agli ultimi anni del Trecento ma riecheggia moduli iconografici più antichi. Sull’altare era una statua della Madonna con Bambino, che non sembra identificabile con l’attuale statua della Madonna. Ai lati della statua erano altri dipinti di San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista, mentre nella zona superiore si vedevano San Benedetto e Santa Scolastica. L’ala meridionale della chiesa fu aggiunta nel 1649. Altri dipinti sono ricordati in inventari della chiesa risalenti agli anni 1696 e 1728 ma ora sono del tutto scomparsi. La campana è del 1672. Attualmente sono in corso lavori di restauro.Descrizione: La pittura rinvenuta misura m. 0,90 per 1,50. La Madonna ha una veste verde con manto e velo rosso, è seduta con in grembo il Bambino che tiene con la sinistra un libro e con la destra benedice. Il Bimbo ha un abito bianco con decorazioni uso oro che ricordano i gigli.Il dipinto è collocato nella prima cappella a sinistra. La cappella e la disposizione dell’altare rispetto a questa appaiono del tutto anomale se viste dall’interno della chiesa, ma assumono un senso spostandosi di fronte alla facciata del Santuario. Vi si trova infatti uno scalino sul quale è possibile inginocchiarsi ed una finestrella ad ogiva dalla quale si può vedere l’immagine venerata senza entrare in chiesa. A fianco della finestrella si trova un’acquasantiera in muratura utilizzata in passato da pastori e contadini che, passando di là e trovando il Santuario chiuso, s’inginocchiavano davanti alla finestrella pregando la Madonna. ICCD – MNATP, Andreini Entrata in uso: nell’anno 1396 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Gli ex-voto originariamente si trovavano nel santuario, attualmente sono conservati nella Chiesa di Santa Maria di Cervaro, per i lavori di restauro nel santuario. Dal momento che attualmente l’edificio è temporaneamente chiuso e quindi la chiesa non è praticabible, molti ex-voto recenti (fiori, fotografie, biglietti di ringraziamento ornano una piccola grotta, all’interno della quale si trova una statuetta della Madonna proprio sul ciglio della strada che porta al santuario divenuta meta di fedeli e pellegrini. Tipologia degli ex voto: Oggetti vari, Fotografie
Non esiste una raccolta di miracoli ma il potere taumaturgico dell’immagine è ricordato già nel decreto di edificazione della Chiesa.
L’abate Enrico Tomacelli nel 1399 nell’autorizzare la vendita di alcuni beni per poter completare l’edificazione della Chiesa di Santa Maria de Piternis, ricorda Nos vero qui de miraculis factis devote deprecationibus apud ymaginem beatae Mariae de Piternis sumus ex relatu multiplici informati. La tradizione locale riporta che verso la fine del Trecento la Vergine apparve ad una pastorella deforme per invitarla a dire ai magistrati cittadini che elevassero una cappella in suo onore. La pastorella non fu creduta, ma in un secondo colloquio la Vergine arrivò alla guarigione della pastorella, solo allora il popolo con il clero locale si recò sul luogo dell’apparizione e tra i rovi della sterpaglia fu messa in luce un’edicola con l’immagine della Madonna col Bambino, che sarebbe quella attualmente venerata all’ingresso della chiesa attuale.Di fronte al Santuario è collocata una piccola statua in gesso della Madonna, sulla quale le persone di passaggio, soprattutto le giovani coppie, mettono piccoli oggetti come voto alla Madonna. Si narra che proprio in quel punto Maria Santissima de’ Piternis abbia fatto scaturire l’acqua che guarì la giovane pastorella. Sempre secondo la leggenda, l’acqua ha cessato di sgorgare quando un soldato dell’esercito napoleonico ha gettato in questa sorgente un cane rognoso. ICCD – MNATP, Andreini. Urbano VIII con breve del 9 agosto 1633 concesse per sette anni alcune indulgenze anche per la festa dell’Assunzione. L’indulgenza era plenaria nel primo e nel settinmo anno, di sette anni e sette quarantene negli anni intermedi. Enrico Tomacelli, abate di Montecassino, univa la chiesa de’ Piternis a quelle di Santa Maria e di San Paolo di Cervaro, solo l’arciprete di Cervaro celebrava le funzioni liturgiche. La custodia del santuario era affidata ad un eremita, che aveva una modesta abitazione contigua alla chiesa. Da una visita apostolica del 1622 l’eremita cui era affidata la chiesa doveva vivere di elemosine.

03044 Cervaro FR, Italy
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