Maria Santissima del Suffragio

Edificio a croce latina ideato dall’architetto Girolamo Rainaldi con cupola ovoidale ideata e realizzata da Andrea Selvi, modificata e in parte decorata da Mariano Pepi. A sinistra della croce si apre la Cappella del Santissimo Sacramento e a destra l’Oratorio della Santa Croce. La facciata sobria in intonaco e nenfro. Grande portale in pietra sovrastato da un finestrone moderno e da un occhio parimenti in pietra.Descrizione: Statua lignea policroma all’incirca del 1616 raffigurante la Madonna incoronata in piedi con le braccia allargate e ricoperta da sontuose vesti con decorazioni in colore oro. Entrata in uso: nell’anno 1616 Immagine: Statua
Note sulla raccolta: raccolta molto ricca Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari Conservazione attuale: all’interno del museo allestito nel santuario.
Breve compendio delle memorie e prodigi che accompagnarono la venuta della miracolosa immagine del Suffragio venerata nella chiesa collegiata di San Giovanni della Terra delle Grotte di Castro e coronata dall’illustrissimo e Reverendissimo Capitolo di San Pietro di Roma offerto dall’eminentissimo Signor Cardinale Giuseppe Garampi Arcivescovo, Vescovo di Montefiascone e Corneto, Montefiascone 1790.
Nei 1616 per iniziativa del predicatore della Quaresima Padre Angelo da Ronciglione cappuccino della Collegiata di San Giovanni Battista veniva introdotta nella chiesa la statua della venerata immagine della Madonna del Suffragio, fatta venire da Roma e accolta da tutto il popolo. I lavori della fabbrica del nuovo santuario iniziarono solo nel 1625 e continuarono sino al 1672. Sono molti e ripetuti i lavori di manutenzione, trasformazione, abbellimento e restauro effettuati sul santuario: nel 1713 fu sostituito il primitivo altare, opera di Valeriano di Silvestro da Bagnaia con l’attuale Gloria di Bartolomeo De Zettis; nel 1814 venne rinforzato il pilastro della crociera di destra, nel 1818 la cuspide del campanile, nel 1874 fu rifatto il soffitto della Sacrestia, nel 1877 fu ricostruito il pilone di sostegno della cupola della sacrestia vecchia: Nel 1861 per una frana a nord est della chiesa fu costruito un muraglione di sostegno e nel 1886, 1887, 1888 grazie all’arciprete don Ferdinando Franciosi furono eseguiti grandi lavori di restauro all’intero edificio e venne decorato dal pittore Luigi Fontana l’Oratorio del Santissimo Sacramento. Inoltre la basilica venne danneggiata dal terremoto del 1919 – 1921 e venne riconsolidata dal Genio Civile nel 1925; nel 1954 si rinnova l’altare maggiore con una scultura di Dante Ruffini; negli anni 1962-65 si restaurano tetti, campanile, oratori e viene allestita la Sala Tesoro per la conservazione ed esposizione degli ex voto. Nel 1975-76 vengono restaurate le cappelle e vengono messi in luce i sotterranei della basilica poi adibiti a museo. Infine è stata aperta al culto il 7 maggio 1987 la cripta sacrario costituita da un vano scavato nel tufo con arconi a sesto ribassato in conci di tufo su pilastri incassati nella parete. In realtà l’unica indulgenza concessa, di cui si conserva nel museo allestito nel santuario stesso la pergamenna originale, è precedente alla trasformazione dell’edificio in santuario e risale al 24 giugno del 1462, quando Pio II si recò in visita alla chiesa di San Giovanni. Il santuario, sorto all’interno dell’edificio precedentemente dedicato a San Giovanni Battista, sembra edificato in epoca longobarda, all’incirca nel 780. Sino al 1378 fu sottoposto alla giurisdizione dei vescovi di Orvieto e poi dal 1378 alla diocesi di Montefiascone. Già nel 1366 la chiesa risulta provvista di un canonicato, per cui fu sempre considerata Collegiata. Il Capitolo era composto di tre canonici e di un pievano (dal 1625 chiamato arciprete) e dal secolo XVII di altri canonici detti Soprannumerari. Si ha notizia di un cardinale protettore Odoardo Farnese che diede l’incarico all’architetto Girolamo Rainaldi di iniziare i lavori della nuova fabbrica all’incirca nel 1625.

01025 Grotte di Castro VT, Italy
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