Maria Santissima dell`Abbondanza

L’attuale edificio, dai nitidi volumi, ha pianta a croce greca al centro della quale si erge la cupola che poggia su di un alto tamburo ottagonale. Il prospetto principale si apre ad occidente, altri due portali si aprono rispettivamente a nord verso l’abitato di Cursi e a sud verso Muro Leccese. Sul portale principale, il timpano spezzato accoglie al centro la statua della Vergine dell’Abbondanza con il Bambino tra le braccia. Ai suoi piedi due cornucopie, simbolo di fertilità alle quali si lega una cartiglio che riporta la seguente iscrizione:“TAM CONCUSSIT FULMINE PIETAS SATANICO / INVIDUS HOC INSTRUXIT TEMPLUM OPPOSIT”. La statua è attribuita a Giovanni Donato Chiarello, scultore di Copertino e artefice dell’altare maggiore. Il portale riporta la data sull’architrave, l’anno 1694. Nel 1708 in seguito ad un violento temporale, parte dell’edificio si incendiò facendo crollare la cupola. I lavori di ricostruzione furono semplicemente di ripristino della cupola e del lato meridionale anch’esso danneggiato.Descrizione: Della statua della Vergine con il Bambino realizzata in legno dipinto con ogni probabilità nella prima metà del XVIII secolo (post 1670 ante 1734) e addobbata con parrucca e ricche vesti ricamate, non si conosce l’artefice. Entrata in uso: tra l’anno 1670 e l’anno 1734 Immagine: Statua Descrizione: L’affresco,collocato al centro dell’altare maggiore, riferibile alla prima metà del XV secolo, rappresenta la Vergine con il Bambino. La Madre sorregge con il braccio destro il Figlio e con gesto affettuoso con la sinistra gli dona un piccolo frutto (pera o fico). Il manto le copre il capo lasciando intravvedere la chioma ondulata e l’ampio scollo della veste, arricchita da bordure preziose, mostra le nudità del collo. La dolcezza degli sguardi e la posizione reclina del capo della Vergine come protesa verso il Bambino fanno pensare al tipo della Vierge de Tendresse. Il dono del frutto è comune a molte rappresentazioni della Vergine con il Bambino in Terra d’Otranto; in particolare esempi analoghi si possono rintracciare a Carovigno (Vergine del Belvedere) e nella cattedrale di Nardò dove il dono è reciproco (Maria della Sanità). Ai bordi della porzione d’affresco compaiono alcune lettere greche.l’immagine reca tracce di interventi di ridipintura. Epifania: Vergine con il Bambino Immagine: Dipinto
Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari, Fotografie, Altro Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: A testimonianza del nutrito elenco di ex voto un tempo conservati nel Santuario si veda l’opuscolo anonimo “Cenno storico della prodigiosa apparizione di Maria SS. dell’Abbondanza”, Maglie 1929.

Agli inizi del XX secolo, il Santuario versava in stato di abbandono, segno di un affievolimento della devozione, già iniziato nel secolo precedente. Gli edifici adiacenti la chiesa necessitavano un impellente restauro da parte del Comune che ne era proprietario. Fu l’arciprete, don Emilio Negri, a costituire un comitato, al solo scopo di rivitalizzare il culto della Vergine dell’Abbondanza, promuovendo in primo luogo il recupero delle strutture di accoglienza del Santuario contando sulle offerte dei devoti. Il progetto venne affidato all’ing. Giorgio Fazzi e i lavori avviati nel 1927 vennero portati a termine tra il 1929 e il 1930. Le leggenda di fondazione, giunta fino a noi in alcuni manoscritti del XVIII secolo e diffusa a stampa attraverso un opuscolo anonimo del 1929, si innesta, sia pure con alcune varianti su un evento storicamente documentato, quale quello della prolungata siccità che colpì Cursi e gran parte del Salento per quasi nove mesi dal luglio 1640 all’aprile 1641. Una mattina d’aprile del 1641, il contadino Biagio Orlando Natali, dopo una giornata di lavoro, sulla strada di casa scopre di aver perso alcune giovenche che smaniavano a causa della sete. Comincia la spasmodica ricerca che rimane tuttavia senza esito. Tornato a casa, rimuginando ancora sull’accaduto, si pente di aver escluso dalle sue ricerche la zona di “Melito” a sud di Cursi. Sebbene stanco si incammina verso quel luogo e giuntovi una luce sembra guidarlo tra le siepi dove gli appare la “bellissima matrona” che comincia a parlargli promettendo protezione al paese se solo avesse tenuto fede all’ impegno di tornare in paese per spiegare l’accaduto al parroco. Il giorno seguente viene chiamato a raccolta tutto il popolo di Cursi che in processione si reca sul luogo dell’apparizione. Terminate le preghiere mentre i devoti cominciavano a rientrare nelle proprie abitazioni, iniziò ad oscurarsi il cielo e nei tre giorni seguenti piovve così tanto che il terreno cominciò a germogliare e il raccolto che ne seguì fu abbondantissimo. Da quel momento la Madonna fu invocata sotto il nome dell’Abbondanza e scelta dal popolo come protettrice del paese. La variante più nota è narrata nel Catasto Onciario di Cursi del 1745, dove l’evento prodigioso retrodatato al 1606 ha sempre per protagonista Biagio Orlando Natali, il quale viene identificato come un devoto della “picciola acona”, e il raccolto abbondante seguito all’invocazione della Vergine si manifesta in completa assenza di pioggia. Primo altare privilegiato. Ascritto all’arcibasilica di Santa Maria Maggiore di Roma godente di tutti i privilegi di quella basilica. Indulgenza plenaria e tre giorni di festa. Dodici pellegrinaggi fra l’anno con indulgenza: Indulgenza plenaria del giovedì dopo Pasqua. Privilegio della messa votiva di Maria Ss. In tutti i giorni eccetto nei doppi il 1 e il 2 e ottave privilegiate.

73020 Cursi LE, Italy
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