San Castulo

La catacomba dove doveva essere originariamente il sepolcro di Castulo è in pessimo stato di conservazione e nulla si può dire a proposito del luogo di sepoltura. Da una nota del De Locis si apprende che il sepolcro di Castulo, oggetto del culto, era stato inserito in una chiesa edificata in superficie, dedicata al martire e ad un vescovo Stratonico martire (probabilmente leggendario). Questa chiesa non è stata mai ritrovata.Descrizione: L’oggetto del culto era la tomba del martire, probabilmente da ubicarsi nella galleria di una cava di pozzolana scavata al di sotto dei piloni dell’acquedotto Claudio presso Porta Maggiore. Il luogo è in pessimo stato di conservazione. Entrata in uso: tra l’anno – e l’anno 450 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No Note sulla raccolta: Un unico ex voto puo’ essere ritenuta l’iscrizione posta nel 300-499 da un certo Venerio, nella quale si menzionano doni da lui offerti sulla tomba del martire per averlo aiutato a superare l’ira di un nemico (de Rossi, Inscriptiones Christianae, II, p. 64, n. 14)

Il martire viene ricordato per la prima volta nel Martirologio Geronimiano. L’abbandono del santuario dovette avvenire verosimilmente quando le reliquie martiriali furono traslate da papa Pasquale I nella chiesa di Santa Prassede (Liber Pontificalis, II, p.64). Nessun dato disponibile in merito. La giurisdizione parrocchiale e’ solamente ipotetica; questo dato si basa, comunque, sul fatto che il cimitero nel quale il martire venne sepolto doveva dipendere da uno dei tituli urbani.

Via di Santa Prassede, 9, 00184 Roma, Italy
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