Raccolta di ex voto: No
La più antica attestazione del santuario è quella contenuta nella Depositio Martyrum, il primo calendario ufficiale della Chiesa romana. L’abbandono del santuario è legato alla rimozione delle reliquie dal luogo di sepoltura, avvenuta al tempo di papa Agapito II (945-955), quando la testa del martire venne trasportata nel monastero della via Lata poi dedicato a S. Ciriaco (AA. SS. XXXV, Aug. II, p. 327). Negli Atti di S. Marcello si narra che una matrona di nome Lucina avrebbe sepolto i corpi di S. Ciriaco e dei compagni in un terreno di sua proprietà situato presso la via Ostiense. Il Liber Pontificalis documenta donativi fatti da Leone III (795-816) e Benedetto III (855-58) alla chiesa di S. Ciriaco. Secondo una tradizione (AA. SS. XXXV, Aug. t.II, p. 327) il corpo di S. Ciriaco stette nel luogo della sepoltura fino al tempo di Agapito II (946-55), quando tre cugine del console Alberico (Marozia, Stefania e Teodora) traslarono la testa (non si hanno notizie sul resto del corpo e sugli altri martiri) nel monastero della via Lata, poi dedicato a S. Ciriaco. Il papa Onorio I si occupò direttamente di alcuni lavori nel santuario (cfr. infra, scheda sulla tipologia architettonica), fatto che può forse indicare come al pontefice fosse affidata la giurisdizione sul santuario.
Torrino Mezzocammino, 00127 Roma, Italy