San Giuseppe

L’edificio barocco, ad unica navata a pianta rettangolare, presenta una facciata a campana, fiancheggiata da due campanili a torre alti 22 metri. La superficie è segnata da un largo cornicione e da lesene. Il portone centrale rettangolare è fiancheggiato da altri due portoni che si aprono sulle torri. Sopra ad esso si apre la finestra centrale dell’edificio, fiancheggiata da quattro nicchie (due per ciascun lato) che contengono statue in pietra. Le due centrali rappresentano san Pietro e santa Maria Maddalena e sono di scuola locale.Descrizione: Lampada votiva ad olio in metallo non pregiato, sormontata da una sorta di paralume triangolare. Attualmente pende dall’arco santo, di fronte all’altare maggiore. Epifania: Lampada votiva di San Giuseppe. Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Ubicazione originaria del Santuario: Sulle pareti e appese al soffitto. Note sulla raccolta: Accanto agli oggetti di oreficeria e ad alcune stampelle, vi sono 8 lampade votive (una, appesa in chiesa, è datata 1750 ed è un ex voto dei commercianti triestini per lo scampato pericolo da un terremoto). Si conserva un ex-voto dipinto, donato da un anonimo, per lo scampato pericolo nello scontro che si verificò nel 1797 presso la Chiusa, a nord del paese, fra le armate francesi e le truppe austriache. Nella navata destra è murata una lapide in francese che segnala la riconoscenza delle Ausiliatrici del Purgatorio di Trieste per la protezione avuta da san Giuseppe nel corso della prima guerra mondiale. Vi è inoltre un piccolo numero di gioielli donati per ornare la statua della Madonna di Lourdes, posta in una finta grotta sulla navata destra. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate Conservazione attuale: Per ragioni di sicurezza omettiamo la collocazione attuale.

A Ricmanje esisteva almeno dalla metà del ‘600 una chiesa dedicata a San Giorgio (prima attestazione: atto di consacrazione di alcuni altari nel 1645), che aveva al suo interno una cappella con altare dedicata a San Giuseppe, presso la quale si riuniva la confraternita omonima. Uno dei compiti della confraternita era quello di alimentare la lampada appesa nella cappella. Nel marzo 1749 si verificarono dei fatti prodigiosi, poi documentati dal parroco di San Dorligo / Dolina Giovanni Ernesto Raunoch: venne accertato che la lampada dell’altare di San Giuseppe si riaccendeva da sola e ardeva senza bisogno di olio. Il fatto, riconosciuto quale miracolo dal vescovo di Trieste, produsse le due grandi processioni del 5 maggio (una da Trieste, l’altra da San Dorligo / Dolina). Il prodigio ebbe risonanza internazionale e rinfocolò la devozione per San Giuseppe, dando nuovo impulso anche alla confraternita in suo onore, che in breve tempo fu completamente rinnovata. Raunoch 1996. 1749: miracolo dell’accensione della lampada dell’altare di san Giuseppe, documentato dal parroco di San Dorligo Cfr. Altri eventi e dati cronologici rilevanti. 1645: consacrazione di alcuni altari della chiesa di Ricmanje dedicata a San Giorgio; 1693: papa Innocenzo XII conferma la confraternita di San Giuseppe. 1749: miracolo dell’accensione della lampada dell’altare di san Giuseppe, documentato dal parroco di San Dorligo / Dolina; 5 maggio: solenni processioni; 1750: l’imperatrice Maria Teresa invia il figlio Giuseppe in visita all’altare prodigioso con un nuovo libro per la confraternita; 1769/1771: edificazione della nuova chiesa con riconoscimento di santuario; 1770: consacrazione dell’altare maggiore. Inizi del ‘900: scisma di Ricmanje; passaggio sotto la giurisdizione spirituale della diocesi di Krizevci; 1902: interruzione della lista degli iscritti alla confraternita; 1909: pacificazione definitiva. 1905: elezione a parrocchia; anni ’70 del ‘900: il governo italiano toglie alla ricorrenza di san Giuseppe il carattere di festa comandata. 1693, 1749, 1899. L’altare maggiore è stato privilegiato per 7 anni. Fino alla sua elevazione a parrocchia, la chiesa veniva officiata soltanto nelle ricorrenze di san Giorgio e san Giuseppe dal parroco di San Dorligo / Dolina. Nel Prospectus Beneficiorum Ecclesiasticorum del 1866 il patronato è segnalato come imperial regio. Dal 1905 il patronato spetta alla comunità.

Str. per S. Giuseppe, 24, 34018 San Giuseppe della Chiusa TS, Italy
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