San Semetrio

Il santuario presso la tomba di Semetrio si trovava, come si è detto, nell’ambito del complesso cimiteriale di Priscilla, dove esistevano altre memorie martiriali, sia nella catacomba che nel sopratterra.Descrizione: L’oggetto del culto era la tomba del martire, situata all’interno del cimitero di Priscilla. Il sepolcro venerato non è stato identificato; nel De Locis, questo luogo di culto viene menzionato subito dopo il sepolcro dove riposavano i martiri Felice e Filippo, nella basilica subdiale di Silvestro. L’Itinerario di Malmesbury, invece, menziona Semetrio tra i martiri del cimitero sotterraneo, dopo Crescenzione e Prisca. Nella Notitia Ecclesiaru, si parla di una Fimitis (forse nome corrotto per Semetrio) subito dopo Prisca, sepolta in un cubicolo presso l’uscita (quando exeas). Entrata in uso: tra l’anno – e l’anno 400 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No

Nel Martirologio Geronimiano, alla data del 26 maggio, si ricorda questo martire Semetrio; tuttavia, dal momento che questa menzione si trova all’ultimo posto nella serie dei latercoli di quella data, rimane in dubbio se si tratti del vero dies natalis del martire o di un dato aggiunto posteriormente e mutuato dalla passio (Gesta Praxedis et Pudentianae). In ogni caso, il santuario è ricordato negli Itinerari della città di Roma del VII secolo. Per quanto ruguarda l’abbandono, si può postulare che il luogo di culto cadesse in disuso nel corso del IX secolo, quando la gran parte dei santuari del suburbio (e dello stesso cimitero di Priscilla) cessò di essere meta di pellegrinaggi, in seguito alle traslazioni delle reliquie venerate nelle chiese urbane. Nelle Gesta Pudentianae et Praxedis (Acta Sanctorum, Maii, IV, Parisiis 1886, p. 299; Maii, VI, Parisiis 1886, p. 360), Semetrio è presentato come un presbitero, arrestato insieme con altri 22 fedeli durante una celebrazione liturgica nel titolo di Prassede; subito il martirio senza processo, questi personaggi furono raccolti dalla stessa Prassede e sepolti nel cimitero di Priscilla, il 26 maggio.

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