Santa Caterina del Sassobàllaro

L’attuale aspetto degli edifici è dovuto agli interventi compiuti nel Cinquecento per unificare le tre chiese in un’unica costruzione. Entrando nell’eremo si incontrano dapprima il convento meridionale (XIV-XVII secolo), con interessanti affreschi nella sala del camino, poi il conventino (XIII secolo) e infine la chiesa, che ingloba al suo interno la cappella di Santa Caterina. Qui fu trasportato il corpo di Alberto Besozzi, ritrovato nel 1535. Parte della chiesa di San Nicola è stata conservata per costituire il transetto dell’edificio maggiore. Della chiesa di Santa Maria Nuova, che sorgeva tra le altre due, non esiste più traccia. Esternamente è rimasto il campanile trecentesco.Descrizione: Corpo del beato Alberto da Besozzo Entrata in uso: nell’anno 1535 Reliquia: Ossa Descrizione: Reliquie di santa Caterina d’Alessandria. Entrata in uso: tra l’anno 1300 e l’anno 1320 Reliquia: Ossa
Ubicazione originaria del Santuario: Presso la cappella di Santa Caterina Note sulla raccolta: Le opere ivi raccolte erano per la maggior parte della prima metà del XX secolo. Tipologia degli ex voto: Oggetti vari Conservazione attuale: La raccoltà è ora irreperibile

L’inizio del culto in questa località è attestato da un documento del 1319: Initium cultus et celebrationis ecclesie Sancte Caterine ad Saxum Balarum. Ulteriori fonti attestano la presenza nel luogo di tre edifici liturgici: San Nicolao (1301), Santa Maria Nova (1308) e Santa Caterina (1315). Il sacello originario di Santa Caterina potrebbe risalire alla seconda metà del XIII secolo. Nel 1770 l’eremo venne soppresso e vennero proibite le pubbliche processioni. Alla fine del XIX secolo si ebbe una ripresa del culto. Manoscritto conservato presso l’archivio prepositurale di Besozzo, che testimonia l’inizio del culto in questa località. Secondo la tradizione l’eremo fu fondato dal beato Alberto Besozzi di Arolo che fece un voto a santa Caterina d’Alessandria durante un naufragio e che si ritirò qui in una grotta per trentacinque anni a condurre vita eremitica. Durante una pestilenza nel 1195 fece costruire il sacello. Passaggio avvenuto a seguito delle soppressioni degli ordini religiosi. Dal 1970 l’eremo è proprietà della Provincia di Varese.

Cellina, 21038 Leggiuno VA, Italy
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