Santa Ilaria

Il santuario di Ilaria era ubicato all’interno della omonima catacomba (cimiterium sanctae Hilariae è chiamato nel Liber Pontif., I, 509) che si identifica generalmente con una serie di gallerie, completamente spogliate, che si attraversano per arrivare al cimitero dei Giordani (Pergola, Le catacombe, pp. 124-125). Nell’Itinerario Salisburgense, si ricorda che la sepoltura era in una spelunca, ma nulla di più si può dire a proposito della struttura del luogo venerato. Dal Liber Pontificalis (I, p. 509), apprendiamo che Adriano I apportò dei restauri (innovavit) alla catacomba di Santa Ilaria.Descrizione: L’oggetto del culto era la tomba della martire, situata in un cimitero sotterraneo della via Salaria nova, al I miglio, identificato generalmente con una serie di gallerie, per lo più devastate, presso la catacomba dei Giordani. Il cimitero prendeva il nome dalla santa eponima. Entrata in uso: tra l’anno – e l’anno 450 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No

La prima attestazione di un culto presso la tomba di Ilaria è contenuta nel Martirologio Geronimiano (400-450). La data relativa all’abbandono del cimitero è solo indicativa; sappiamo soltanto che le reliquie della martire furono traslate nella chiesa di San Silvestro in Capite, probabilmente, come in molti altri casi, nel corso dell’VIII secolo o del successivo. La martire Ilaria compare nella passio di Crisanto e Daria, che accorpa varie leggende di martiri della via Salaria (Acta Sanctorum, Oct., XI, Parigi 1870, pp. 480-482). Ilaria sarebbe, secondo il racconto, la moglie di un tribuno Claudio, convertitasi insieme al marito e ai due figli, Giasone e Mauro, durante l’interrogatorio di Crisanto e Daria. Per volere dell’imperatore Numeriano, Claudio venne gettato in mare (evidentemente, di questo personaggio fittizio il redattore della passio non conosceva il luogo di sepoltura), mentre i due giovani furono decapitati, insieme con 72 soldati. Mentre Ilaria si apprestava a seppellire i corpi dei figli, fu arrestata e, recitando preghiere, spirò. Come di consueto, la narrazione non ha attendibilità storica. Già le fonti antiche, comunque, mostrano l’esistenza di una certa confusione su questa martire; Nel De Locis, infatti, Ilaria viene annoverata tra le 7 vergini, un gruppo agiografico per il quale esisteva un culto nel vicino cimitero dei Giordani. Altri documenti, come il Liber Pontificalis, menzionano invece due martiri di nome Ilaria, una del gruppo di Crisanto e Daria, l’altra della sette vergini. Amore, I martiri, pp. 59-61, ritiene che esistesse una sola martire Ilaria, la cui personalità venne indebitamente sdoppiata nei documenti altmedievali. La giurisdizione del cimitero nel quale si localizza il santuario doveva essere legata ad un titulus urbano.

Piazza di S. Maria Maggiore, Roma, Italy
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