Santa Maria ai Fossi

Si tratta di un edificio molto semplice, con porticato antistante su tre lati e piccolo campanile a vela. Il portico architravato è a carattere rinascimentale, ma è stato molto rimaneggiato nel 1924.Descrizione: Terracotta robbiana invetriata raffigurante la Vergine in trono con il bambino Gesù, incoronata, detta anche la Maestà di Fanaglia. La Vergine è contornata da san Francesco e san Bartlomeo e da due angeli che volano. La presenza di san Bartolomeo richiama il santo titolare della vicina Pieve, mentre san Francesco è stato raffigurato in memoria del passaggio del santo dalla zona. Peraltro san Francesco è venerato anche in una piccola cappella presso il santuario. Il primitivo tabernacolo era stato innalzato per implorare la protezione dei viandanti che transitavano su quei monti, dal Casentino alla Val di Sieve. Entrata in uso: tra l’anno 1500 e l’anno 1635 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Dalla relazione del 1635 si ha notizia soltanto degli ex-voto posti di fronte al tabernacolo, prima che venisse dificata la chiesa: fiori e luminarie.
Di fatti prodigiosi parla la relazione del vicario generale del vescovo di Fiesole, Monsignor Anselmi, al vescovo fiesolano Monsignor Lorenzo della Robbia del 25 maggio 1635.
Precedentemente all’erezione del santuario esisteva un tabernacolo che conteneva una tavola di terracotta invetriata opera di Luca della Robbia. Il tabernacolo era situato sulla strada che attraverso i monti collegava il Casentino e la Val di Sieve. La chiesa fu abbandonata in data imprecisata, forse a seguito della seconda guerra mondiale. Nella già citata relazione del 1635 si conserva mnemoria del fatto cha all’immagine mariana erano stati attribuiti numerosi miracoli. Questa scheda è stata compilata da Isabella Gagliardi. L’attestazione della giurisdizione canonicale risale al 1635, anche se essa è sicuramente precedente a quella data. Per un breve periodo, dal 1817 ad un anno imprecisato dell’Ottocento il santuario fu eretto in parrocchia dal vescovo Martino Leonardo Brandano. La parrocchia era stata richiesta dai pochi abitanti della zona, che abitavano piuttosto ditanti dalla Pieve di San Bartolomeo. I Della Rena donarono il terreno sul quale fu edificato il santuario.

50068 Pomino, Metropolitan City of Florence, Italy
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