Santa Maria del Sagittario

L’attuale condizione del complesso fotografa un degrado assoluto: sono superstiti parte del perimetro fortificato, il campanile ed un esiguo tratto della facciata principale della chiesa abbaziale, una serie di ambienti annessi ai chiostri mentre alcuni edifici moderni sono stati realizzati all’interno del recinto claustrale inglobando o sostituendo resti di fabbriche antiche. Sul sito dell’antica abbaziale ed in prossimità dell’area presbiteriale della chiesa scomparsa, è stata eretta una piccola cappella formata da una semplice aula coperta da un soffitto piano, che perpetua la dedicazione del santuario. In base a quanto riferisce Gregorio de Lauro, la prima chiesetta dedicata alla Vergine sarebbe stata fondata nel 1061 da Tancredi Murrino in località Ventrile. Qualche tempo dopo, Tancredi Murrino avrebbe ceduto la chiesa ad una comunità benedettina che, tra il 1152 ed il 1155, avrebbe costruito un nuovo monastero e una nuova chiesa nell’attuale sito del Sagittario, a circa tre miglia dal primo insediamento. Allo stato attuale delle ricerche non si conoscono testimonianze dell’edificio medievale. La chiesa era formata da una navata unica probabilmente coperta da una struttura lignea. Sul lato destro era aperta una cappella dedicata a S. Bernardo mentre sul lato sinistro, dopo il 1339, anno della morte di Giovanni da Caramola, venne costruita un’altra chiesa dedicata al beato, già attestata nel 1371, all’interno della quale venne collocata la sua sepoltura. L’ingresso della chiesa si apriva nel recinto monastico ma all’esterno del chiostro.Descrizione: Secondo la tradizione locale, non sufficientemente suffragata da prove certe, la statua anticamente venerata nel santuario è da identificarsi con la scultura lignea raffigurante la Galattotrophousa, databile alla metà del XIV secolo, attualmente conservata presso la Pinacoteca Provinciale di Bari e proveniente dalla chiesa parrocchiale di Chiaromonte, dove sarebbe stata trasferita in seguito alla soppressione del monastero. La statua raffigura la Vergine che, seduta su un basso trono, indossa un camice talare rosso vivo e un manto blu con decorazione a grandi cuori rossi rovesciati, di lontana origine bizantina. Sul capo ha una sorta di piattaforma che nel passato doveva verosimilmente servire come base d’appoggio di una corona perduta. La Madonna ha il braccio destro aderente al corpo sino al gomito, con l’avambraccio proteso a mostrare un pomo oggi perduto, mentre col braccio sinistro sorregge il Bambino seduto, vestito con una tunichetta rossa, il quale originariamente doveva suggere il latte dal seno della Madre, come si arguisce dall’apertura del camice della Vergine dalla quale fuoriusciva la mammella sinistra, anch’essa oggi perduta. Entrata in uso: tra l’anno 1300 e l’anno 1399 Immagine: Statua
Raccolta di ex voto: No

In base a quanto riferisce Gregorio de Lauro, abate e archivista del Sagittario nel XVII secolo, il santuario mariano avrebbe avuto la sua prima origine nel 1061, quando un ricco abitante di Chiaromonte, Tancredi Murrino, avrebbe fondato una chiesa ai piedi della montagna, alla confluenza tra il Sinni ed il Frida, in località Ventrile, dove avrebbe fatto riporre una venerata statua della Vergine. Nella chiesa madre di Chiaromonte si venerava, intorno al 1060, una statua della Vergine che qualche tempo dopo, forse in seguito al raffreddarsi della devozione, sarebbe scomparsa. La popolazione cercò di ritrovarla, ma invano. Finalmente, un giorno, uno dei principali abitanti del paese che si era recato a caccia, vide una cerva bellissima. Tese l’arco per colpirla ma la freccia, invece di ferirla, tornò indietro e, quasi come spinta da una mano invisibile, colpì il cacciatore pur non procurandogli alcun danno. L’uomo fece altri due tentativi, fallendo in entrambi i casi. Intanto giunsero gli amici con i cani: la cerva fu raggiunta da quest’ultimi i quali, invece di acciuffarla, si misero a vezzeggiarla sino a quando l’animale, correndo velocemente, sparì alla loro vista. I cacciatori si diedero all’inseguimento della cerva quando, giunti nei pressi di un antico castagno, in uno dei suoi cavi ritrovarono la statua anticamente venerata nel loro paese. Il vescovo di Anglona indisse una processione di tutto il popolo verso il luogo del ritrovamento dove, trovata e riconosciuta la statua, questa fu portata nella chiesa del paese. La mattina seguente, però, la statua tornò miracolosamente al castagno: il prodigio si ripetè altre due volte, fino a quando il popolo comprese la volontà della Vergine e iniziò a costruire il nuovo santuario nei pressi del castagno. Ma, essendo il posto assai freddo nei mesi invernali e difficilmente raggiungibile, la devozione si andò sempre più estinguendo sino a quando un signore del paese, Tancredi Murrino, pensò di ricostruire l’edificio in luogo più comodo, ai piedi della montagna. La nuova chiesa fu poi da lui consegnata ai monaci benedettini. La scultura tornò tuttavia al primitivo santuario ed il monastero fu presto abbandonato dai monaci. Qualche tempo dopo, il conte di Chiaromonte pensò di affidare il santuario ai cistercensi: quest’ultimi, però, vollero costruire il monastero in luogo meno esposto alle intemperie e al freddo. Tutto invano: ogni volta, infatti, il simulacro ritornava da solo al luogo del primo ritrovamento. Alla fine, intorno al 1152, si decise di costruire il monastero proprio in quel luogo: in memoria del prodigio della freccia, alla grande abbazia fu dato il titolo di S. Maria del Sagittario. Il santuario passò alla giurisdizione vescovile in seguito alla soppressione dell’annessa comunità cistercense, avvenuta nel 1808. In base a quanto riferisce Gregorio de Lauro, abate e archivista del Sagittario nel XVII secolo, il santuario avrebbe avuto la sua prima origine intorno al 1061, quando un ricco abitante di Chiaromonte, Tancredi Murrino, avrebbe fondato una chiesa ai piedi della montagna, in località Ventrile, dove avrebbe fatto riporre una venerata statua della Vergine. Qualche tempo dopo, Tancredi Murrino avrebbe ceduto la chiesa ad una comunità benedettina che, tra il 1152 ed il 1155, avrebbe costruito un nuovo monastero e una nuova chiesa nell’attuale sito del Sagittario, a circa 3 miglia dal primo insediamento. Intorno al 1200 il monastero venne incorporato all’ordine cistercense di Casamari.

85032 Chiaromonte PZ, Italy
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