Santa Maria della Consolazione

L’edificio attuale è formato da un’unica navata coperta con volta a botte lunettata. L’interno dell’aula è modulato da due grandi archivolti. Il primo divide a metà la navata ed il secondo delimita l’area del presbiterio, coperta da una volta a calotta. Lungo le pareti longitudinali si aprono cinque archi: due sul lato sinistro e tre sul lato destro, nei quali sono collocati tre altari laterali. Il piano del presbiterio è leggermente rialzato, mentre l’altare maggiore è collocato sopra pochi gradini. L’esterno della chiesa si presenta molto semplice. La copertura è a doppia falda, e la sobria facciata è decorata soltanto da una cornice di coronamento e da un portale in pietra con stipiti modanati che segna l’ingresso del santuario. Su ambedue i lati dell’edificio sono eretti una serie di contrafforti. Al presbiterio è addossato un locale di servizio ed il campanile è del tipo a vela.Descrizione: Attualmente viene venerata una statua lignea raffigurante la Vergine consolatrice di un povero afflitto che le sta dinanzi inginocchiato ed implorante. Ma ad un oggetto di culto più antico rimanda la tela conservata sull’altare maggiore raffigurante la Madonna della Consolazione con il Bambino assisa in cielo tra angeli e cherubini. Nel dipinto, databile ai primi anni del secolo XIX, la Vergine, seduta tra le nuvole, appare vestita con una tunica e con un manto che le copre il capo. Sul ginocchio destro Ella regge il Bambino nudo che al collo, come la Madre, reca appeso un Rosario. Le figure sono contornate da angeli, collocati in basso, e da cherubini che fanno da contorno al volto della Vergine. La tela è sicuramente la replica di un oggetto cultuale più antico, la cui memoria si conserva anche in un dipinto, datato intorno al 1604, attribuito a Pietro Antonio Ferro e collocato in un altare laterale del santuario. Nel quadro infatti la Madonna, come nel primo caso, appare con il Bambino seduto in grembo contornata da cherubini ed assisa tra nubi. La figura sovrasta un edificio incendiato, probabilmente lo stesso santuario, mentre ai lati inferiori della tela sono raffigurati S. Michele Arcangelo e S. Andrea. E’ probabile che l’interno della chiesa, nel quale emergono superfici affrescate, costituenti parte di un ciclo molto più ampio ancora non esplorato, conservi, forse in prossimità dell’altare maggiore, l’immagine della Madonna replicata nei dipinti dei secoli XVII e XIX. Una conferma in tal senso viene dal verbale della visita pastorale effettuata nella chiesa nel 1726, nel quale si parla di una “figura” della Vergine in muro depicta cum imagine filii. Immagine: Statua, Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Alle pareti interne del santuario. Note sulla raccolta: L’antica presenza di probabili ex voto si ricava dal verbale della visita pastorale effettuata nel 1756, nel corso della quale si rilevano parvas iconas poste intorno all’altare e diversi cerei. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette o lamine con iscrizioni Conservazione attuale: Dispersa.

La tradizione locale attribuisce la fondazione del santuario agli abitanti dell’antica Uggiano, facendone in tal modo rimontare l’origine ad un periodo antecedente al XIV secolo. Nel 1511, in ogni caso, l’esistenza del santuario è già attestata: in tale anno si verifica infatti un lascito da parte del sacerdote don Angelo Andrea Pannullo a favore del capitolo della chiesa madre, il quale in cambio si assume l’obbligo di fare una processione annuale alla cappella e di celebrarvi una messa in tute le festività. Ciò risulterebbe da un atto notarile oltre che da un’antica lapide.

75013 Ferrandina MT, Italy
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